La regione Abruzzo fa ripartire il tiro

Il presidente della giunta regionale, Marco Marsilio, pubblica l’ordinanza con la quale consente anche la riapertura dei campi di tiro già a partire da lunedì 4 maggio “con il rispetto dei dispositivi di protezione individuale e delle misure di distanziamento sociale”. Il testo integrale

L’ordinanza del presidente della giunta regionale, la numero 52 del 30 aprile 2020, firmata dallo stesso presidente, Marco Marsilio, nonché dal dirigente del Servizio sport, Giancarlo Zappacosta, e dell’assessore regionale con delega allo sport, Guido Quintino Liris, non lascia dubbio: da lunedì 4 maggio in Abruzzo molte attività sportive potranno riprendere e tra queste ci sono anche tutte le attività del tiro, come specificato nell’articolo 1 in cui è scritto “che sono consentiti all’interno della Regione Abruzzo, ai residenti o con domicilio nel territorio regionale, allenamenti esercitati individualmente e con il rispetto dei dispositivi di protezione individuale e misure di distanziamento sociale, per le seguenti attività sportive: tiro con l’arco, tiro a segno, tiro sportivo con armi da fuoco lunghe e corte, da lancio, aria compressa (tiro al volo, tiro al piattello, tiro dinamico e statico) praticato nei campi di tiro, tiro sportivo da caccia (tiro di campagna, english training sport, tiro a palla, tiro con l’arco da caccia, field target)…

Da sottolineare la disponibilità della giunta abruzzese ad ascoltare le indicazioni da parte di una collaboratrice, appassionata di tiro, che ha esposto con efficacia le condizioni di sicurezza in cui si svolgono le attività del tiro, in strutture che sono in grado di mettere in atto, con la fondamentale collaborazione dei tiratori stessi, tutte le prescrizioni per la tutela della salute. Un bel segnale per tanti appassionati, che fa seguito alla decisione presa dal presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che ha inserito la caccia di selezione tra le attività che potranno riprendere, e che a breve, ci auguriamo, possa essere seguita da altre ordinanze simili assunte anche da altre regioni.