La Lega nord contro il Noa

Il Nucleo operativo antibracconaggio del corpo forestale presidia le valli bresciane. La petizione della Lega nord per chiederne l’allontanamento: «Innescano tensioni fra i residenti e sono anche uno spreco di risorse». Ma per il ministro delle Politiche agricole sono strategiche. Governo e regione destinatari di due interrogazioni

 

A ogni autunno, il dibattito si infiamma. Le fasce più “ortodosse” delle comunità delle valli bresciane considerano le missioni del Nucleo operativo antibracconaggio del corpo forestale un'ingerenza alla libertà di coltivare una pratica, quella dell'uccellagione, ritenuta – a torto o a ragione – un'espressione della tradizione locale e non un reato. Ma non solo, perché i Noa ostacolerebbero la libera pratica anche della caccia. A guidare la mobilitazione per chiedere al Governo l'annullamento delle spedizioni periodiche del Noa è ancora una volta la Lega nord che ha promosso una petizione popolare. La raccolta di firme è scattata in piazza Zanardelli a Collio. Una scelta non casuale, considerato che proprio in Valtrompia si è concentrata l'operazione Pettirosso che ha portato complessivamente alla denuncia di 36 bracconieri. Testimonial della petizione già sottoscritta da 80 persone, i vertici del Carroccio. 
Il parlamentare Davide Caparini ha presentato un'interrogazione al ministero delle Politiche agricole da cui dipende appunto il Noa. L'iniziativa del deputato della Lega Nord non contesta tanto la legittimità della presenza del Noa, quanto la circostanza che «le guardie forestali vengano fiancheggiate con procedure irrituali e discutibili da gruppi di volontari, anche stranieri, che si rogano il diritto di svolgere attività demandate alle forze dell'ordine». Per Matteo Marelli, firmatario di un'interrogazione in Regione, c'è anche un problema di sperpero di risorse pubbliche: «Non c'è bisogno del Noa in zone già presidiate dai forestali dei distaccamenti bresciani e dagli agenti di polizia provinciale e locale. La campagna anti-bracconaggio costa 50 mila euro al mese. Sarebbe più opportuno investire questo denaro in attività prioritarie del corpo forestale locale». L'ultima stoccata della Lega è riservata ai presunti «comportamenti vessatori e inquisitori degli agenti del Noa verso la popolazione locale». 
La campagna a sostegno della petizione verrà estesa a tutte le valli bresciane. Ma tutte queste argomentazioni sembrano tuttavia lontane dalle valutazioni del Governo. Il ministro delle Politiche agricole Saverio Romano ha recentemente affermato come anche il «Noa sia un presidio strategico nella difesa della natura e dei tesori ambientali della comunità». 
Ma c'è di più: l'ingresso permanente del corpo forestale nell'organico delle sezioni di polizia giudiziaria delle procure stabilito dalla legge 3 febbraio 2011, potrebbe portare a un inasprimento della situazione.