La Lav trama in Maremma

Arcicaccia ha diramato un comunicato nel quale stigmatizza il tentativo di ingerenza della Lav di Grosseto verso un’iniziativa rivolta ai giovani, semplicemente perché “targata” Arcicaccia

Arcicaccia ha diramato un comunicato nel quale stigmatizza il tentativo di ingerenza della Lav di Grosseto verso un’iniziativa rivolta ai giovani, semplicemente perché “targata” Arcicaccia. “La Lav di Grosseto”, si legge nel comunicato, “utilizzando il metro del pregiudizio, vorrebbe impedire che in alcune scuole della provincia, così come avviene ormai da anni, i ragazzi siano educati alla conservazione della fauna e alla buona gestione del territorio solo perché a organizzare una così meritoria iniziativa sono i tecnici e i dirigenti dell’Arcicaccia. Ci auguriamo che nessuno, tantomeno coloro che saranno chiamati a decidere sul da farsi, si senta intimorito da una richiesta che non è frutto di un ragionamento oggettivo ma dettata solo da un convincimento ideologico. A tal riguardo esprimiamo la nostra solidarietà al dirigente scolastico che ha ricevuto pressioni improprie. Sulla caccia si possono avere opinioni diverse. È legittimo. Pur tuttavia, ed è bene ricordarlo, la caccia è attività lecita, legittimata dalle leggi dello Stato e delle Regioni e rispondente ai dettami delle direttive comunitarie. Per di più in Toscana e nella provincia di Grosseto la regolamentazione dell’attività venatoria, come tutti sanno, avviene nel rispetto delle indicazioni dell’autorità scientifica nazionale. Comunque ai ragazzi delle scuole interessate al progetto promosso dall’Arcicaccia, non è di attività venatoria che si è parlato ma di fauna e di conservazione e quegli stessi ragazzi, bastava chiedere conto a loro, hanno potuto conoscere, de visu, e non solo da disegni o fotografie, gli animali selvatici che stazionano sui meravigliosi territori della maremma anche grazie al lavoro meritorio e volontario degli Atc, i cui comitati di gestione, come tutti sanno, sono composti da rappresentanti degli agricoltori, dei cacciatori e degli ambientalisti. Se i territori della Maremma evocano “vita e bellezza” in tutti coloro che li visitano provenienti da ogni parte del mondo è perché gli agricoltori, i cacciatori, gli ambientalisti insieme alle istituzioni che se ne interessano lo fanno nel segno di una storia, di una cultura, di uno spiccato senso del civismo che nessun pregiudizio o strumentalità potrà mai abbattere. In questo quadro la Maremma, per quello che finora è stato fatto, può rivendicare più di altri territori, di essere comunità attenta al tema della “fauna, bene comune” nel solco dell’appello congiunto lanciato da Arcicaccia e Legambiente e che ha ricevuto sostegno e condivisione da parte di Federparchi, Cia, Coldiretti ed Ecologisti Democratici. Appello che come Pd, nel merito delle proposte formulate,  abbiamo pubblicamente apprezzato aggiungendo che in una fase così difficile per il Paese occorre privilegiare ciò che unisce e non certamente ciò che divide e genera conflitti sociali”.