Ispirati dal Genio

Due splendidi sovrapposti realizzati da Beretta per onorare la memoria di Leonardo da Vinci, ispirati a due delle sue opere più celebri. La presentazione in uno dei luoghi simbolo dell’operosità valtriumplina, visitato, forse, anche dallo stesso Leonardo

Beretta, in occasione del cinquecentenario della morte di Leonardo da Vinci, lo scorso 2 maggio, ha voluto celebrare la memoria del grande genio fiorentino con una splendida coppia di sovrapposti Sl3 commemorativi, caratterizzati da una fine incisione a tema leonardesco. Per un evento del genere, quale migliore scenario del Forno fusorio di Tavernole sul Mella (Bs), testimonianza architettonica di una tradizione secolare della lavorazione del ferro e della produzione armiera fortemente radicata sul territorio della Val Trompia.
Entrambi i sovrapposti sono realizzati in calibro 20 e presentano tutte le caratteristiche tecniche tipiche dell’Sl3, con cartelle lunghe, chiusura garantita dal blocchetto longitudinale e incisione a volute floreali in stile rinascimentale, realizzata con una macchina laser a cinque assi. Sul petto di bascula, però, sono state riprodotte due delle opere più celebri del poliedrico artista, la Gioconda e l’autoritratto di Leonardo, eseguite manualmente, con la tecnica del bulino, da Simona Toresani. Proprio questa tecnica, che consente all’incisore di tracciare fino a quindici linee per millimetro, permette di ottenere un livello di dettaglio ineguagliabile.
Per quanto riguarda calcio e asta, la scelta è ricaduta su legni di noce dall’essenza particolarmente rossa, con una finitura tru-oil che conferisce alla superfice un piacevole aspetto lucido e brillante. Il colore rosso rimanda alla sanguigna, un particolare tipo di matita molto diffuso in epoca rinascimentale, ricavato dall’ematite, un minerale ferroso dal caratteristico colore rossastro, utilizzato in diverse occasioni dallo stesso Leonardo. Le canne, lucidate a specchio manualmente e brunite lucide, sono impreziosite dalla firma dell’artista in oro, ottenuta tramite rimessa a freddo.
Anche la valigetta scelta per contenere i preziosi sovrapposti non è da meno, realizzata completamente a mano nel neonato laboratorio accessori Beretta, da Manuela Pintossi e dai suoi collaboratori. Il colore predominante è il beige, che ricorda la carta pergamena usata da Leonardo, con interni e finiture bordeaux che riprendono la tinta dei legni. All’interno, il classico stemma Beretta è stato sostituito da un inserto in pelle su cui campeggia il celebre disegno dell’Uomo vitruviano, realizzato da Luca Casari, capo del reparto incisori di Beretta, con la tecnica del pirografo.

La presentazione dei fucili è servita anche come occasione per approfondire insieme con alcuni esperti la possibile visita di Leonardo proprio in Val Trompia, probabilmente mosso dal suo interesse per la meccanica dei fluidi e, quindi, del corso del fiume Mella e dell’orografia della valle. Una mappa della Val Trompia, tracciata dall’artista intorno al 1510, durante il suo secondo soggiorno milanese, e custodita nella collezione privata del castello di Windsor, sembrerebbe testimoniare un viaggio di Leonardo lungo le sponde del fiume Mella, con particolare attenzione per i luoghi simbolo dell’industria siderurgica dell’epoca, come la citata “minera de ferro di Choi”, l’attuale Collio. Leonardo, d’altra parte, non si distinse solo per le sue straordinarie doti artistiche, bensì anche per le sue abilità di progettista, inventore e ingegnere militare. Tra i molti progetti contenuti nei Codici leonardeschi, infatti, sono presenti anche numerosi schizzi di macchine da guerra e armi portatili di vario genere, che fanno presupporre un certo interesse di Leonardo per la manifattura siderurgica e armiera.
Prezioso il contributo dell’architetto e studioso bresciano Valentino Volta e del professor Mario Marubbi, esperto di pittura del Cinquecento, il quale ha commentato che «proprio la figura di Leonardo è una meravigliosa sintesi di tecnologia ed arte espresse al loro meglio. Una sintesi che si ritrova anche quando oggetti tecnologici e funzionali, come le armi presentate oggi da Beretta, sono al tempo stesso oggetti d’arte, figli di un saper fare che vanta tradizioni cinquecentenarie».
Presenti anche il sindaco di Tavernole sul Mella Gerardo Ferri e la vice presidente della Comunità montana di Valle Trompia Clara Ricci. Assente per motivi istituzionali il presidente dell’azienda, Franco Gussalli Beretta, promotore dell’iniziativa, che ha commentato che «Celebrare il passaggio del più grande genio italiano in Val Trompia, insieme a tutti i Sindaci della Valle, ci rende pieni di orgoglio e allo stesso tempo responsabili che le competenze e le abilità, che Leonardo aveva intuito come uniche di questo territorio, continuino ad alimentarsi e rinnovarsi per generare valore e crescita, non solo per la Valle ma per l’intero sistema del made-in-Brescia e più in generale del made-in-Italy».