Iniziato l’esame del ddl Bruzzone per la riforma della 157/92

È iniziato in XIII commissione agricoltura alla Camera dei deputati l’iter della proposta di legge a prima firma del deputato della Lega Francesco Bruzzone di modifica alla legge n. 157/1992 relativa alla fauna selvatica e alla regolamentazione dell’attività venatoria.

Le principali modifiche proposte riguardano la revisione delle procedure che le regioni dovranno seguire per approvare i calendari venatori. In sostanza, le regioni dovranno emanare leggi regionali di programmazione venatoria quinquennale e in tale contesto dovranno essere contenuti il piano faunistico venatorio regionale, sovraordinato al calendario, e il calendario venatorio regionale. Ogni anno per adeguarsi alle esigenze e alla consistenza delle singole specie, le regioni stabiliranno il calmiere stagionale massimo per ogni singola specie.

Un secondo punto è relativo all’inserimento nella legge 157 dell’orientamento della giurisprudenza sull’allevamento e l’utilizzo dei richiami vivi, dichiarando quelli che provengono da allevamenti palesemente di natura domestica e quindi non assoggettabili alle regole dei richiami vivi di cattura. Un terzo punto riguarda le opzioni di caccia: infatti nel 1992, anno di emanazione della legge 157, in Italia c’erano 1.800.000 cacciatori. Oggi sono circa 500.000 e non c’è più l’esigenza di dividere le forme di caccia e le diverse tipologie di attività venatoria. Per quanto riguarda gli ungulati, le abilitazioni che il singolo cacciatore ottiene dovranno essere valide su tutto il territorio nazionale e non solo nella singola provincia o regione. Inoltre, verranno introdotte alcune norme per adeguare la caccia agli ungulati alle tecniche moderne, per esempio per quanto riguarda le ottiche.

“I cacciatori non possono più essere presi in giro con propaganda elettorale o con proposte eccessivamente demagogiche che non possono essere sostenute”, ha commentato Bruzzone, “Per questo ho voluto presentare una proposta di legge sostenibile, che dia ai cacciatori la certezza di poter agire in tranquillità, adeguandosi anche ai tempi moderni. Ringrazio il presidente della commissione, il collega Mirco Carloni, che mi ha proposto come relatore della proposta di legge. Questo mi permetterà di occuparmi in prima persona della proposta e di portarla avanti fino all’approvazione, perché sono certo della sostenibilità dei contenuti. Mi piace lavorare per portare a casa fatti concreti”.