Il Tar (ri)blocca la caccia in Liguria

Con un decreto, il Tar della Liguria ha accolto la richiesta di sospensiva avanzata da alcune associazioni ambientaliste e sospeso il nuovo calendario venatorio. Francesco Bruzzone (Lega Nord): “Grande la rabbia e la delusione fra i cacciatori che potrebbero attuare forme organizzate di protesta”

Il Tar della Liguria, con un proprio decreto, ha sospeso il nuovo calendario venatorio della Liguria, varato la settimana scorsa, in sostituzione di quello bloccato dal consiglio di Stato. Il Tar ha accolto la richiesta di sospensiva avanzata da alcune associazioni ambientaliste. La sospensiva avrà effetti sino al prossimo 13 novembre, quando è prevista la camera di consiglio. Ma a questo nuovo stop si oppone, ancora una volta, Francesco Bruzzone, capogruppo della Lega Nord Liguria-Padania, che la scorsa settimana non aveva esitato a occupare la sala del consiglio regionale per protesta contro la decisione di blocco assunta dal consiglio di Stato e superata con il varo del nuovo calendario venatorio.

«La caccia non può rimanere chiusa e gli agricoltori non possono sopportare la mancanza di cacciatori che arginano i danni provocati da alcuni animali» ha detto Bruzzone. «Nelle prossime ore, decideremo il da farsi; bisogna capire come si può uscire da questa situazione. Sto ricevendo moltissime telefonate di cacciatori, preoccupati per quanto sta accadendo. Mi auguro che tutto ciò possa confluire nell’attuazione di altre forme organizzate di protesta.

«Non dimentichiamo», conclude Bruzzone, «che il tribunale amministrativo, lo scorso 18 settembre, ha agito diversamente, visto che non aveva accolto la richiesta di sospensiva relativa al vecchio calendario venatorio, avanzata da associazioni ambientaliste».