Il paradosso del rinoceronte conteso

La Namibia aveva autorizzato un safari per l’abbattimento di un vecchio maschio di rinoceronte, pericoloso per i piccoli della sua stessa specie: tutto bloccato grazie a un ricorso della Peta, che però, paradossalmente, in questo modo mette a rischio la sopravvivenza dei rinoceronti!

Il Dallas Safari club ha siglato nel 2014 un accordo con il ministero per l’ambiente e il turismo della Namibia, grazie al quale è stato possibile mettere all’asta l’abbattimento di un vecchio maschio di rinoceronte. Il progetto sarebbe dovuto servire, in modo (solo apparentemente) paradossale, proprio a proteggere la popolazione di rinoceronti presenti nell’area, per due motivi: innanzi tutto, perché le autorità namibiane hanno riconosciuto che quel vecchio maschio, aggressivo, era responsabile dell’incremento della mortalità tra i piccoli della sua stessa specie; in secondo luogo perché l’abbattimento, che ha raggiunto la quota record di 350 mila dollari, avrebbe consentito di reinvestire tali fondi proprio nella tutela ambientale e nella lotta al bracconaggio. Il progetto era stato approvato anche dallo Us Fish and wildilfe service, che avrebbe quindi consentito di importare le spoglie del rinoceronte in modo legale. La Peta, il noto movimento animalista, però si è messa di traverso e, per questo, ha intentato una causa giudiziaria che ha bloccato tutto il progetto. A prescindere dall’esito del processo, anche nel caso in cui l’abbattimento venisse alla fine consentito, sarà comunque ritardato di mesi, se non anni. “La prossima volta che sentite di bracconieri che sterminano la popolazione di rinoceronti in Namibia, ringraziate la Peta", ha dichiarato Ben Carter, direttore esecutivo del Dallas Safari club. Lo Us fish and wildlife service aveva riconosciuto i benefici biologici e finanziari legati a questo abbattimento, e concordava sul fatto che sarebbero stati d’aiuto per la conservazione della popolazione di rinoceronti. Tra l’altro, nel dare la notizia della causa intentata, la Peta ha paragonato questa caccia al traffico di bambini, il che è semplicemente oltraggioso”.