Il quarto è Cassandro

Presentata nella sala giunta del Coni di Roma la squadra azzurra di Skeet per Tokyo 2020. Tammaro Cassandro preferito a Riccardo Filippelli

Il carabinere forestale Tammaro Cassandro, 27 anni di Capua (Ce) è il quarto azzurro di Skeet della squadra olimpica Fitav che è stata presentata questa mattina, a Roma, nella sala giunta del Coni. Cassandro, nipote di Ennio Falco oro ad Atlanta 96, cresciuto a pane e piattelli sulle pedane del Tiro a volo Falco, è stato preferito a Riccardo Filippelli che aveva conquistato la carta olimpica al Mondiale 2018. Non si nasconde che si tratti di impegno non da poco, «l’Olimpiade è un sogno e da un tecnico e colleghi come questi so che posso avere solo consigli buoni».

Andrea Benelli ha dovuto scegliere: «È stato difficile, perché hanno vinto e sono entrambi forti, tecnicamente non ho però avuto dubbi perché Cassandro ha fatto un anno importante. Umanamente è stato più difficile: gli ultimi mesi di gare sono stati più importanti della carta olimpica. Ringrazio comunque Riccardo Filippelli e Luigi Lodde. Filippelli è stato il primo con cui ho parlato, il secondo Lodde, poi Gabriele e quindi Tammaro».

Alla prima Olimpiade, Cassandro è in squadra con veri e propri monumenti del tiro mondiale: Diana Bacosi (esercito) di Città della Pieve (Pg), classe 1983, conta di ripetere l’oro di Rio per entrare nella storia di questo sport e viene da un anno eccezionale; l’udinese Chiara Cainero (carabinieri forestali), classe 1978, campionessa olimpica a Pechino e vice a Rio, ribadisce l’importanza degli sponsor che sono i produttori italiani, «il confronto sarà fonte di motivazione e stimolo, tutti e quattro arriveremo consapevoli»; anche Gabriele Rossetti (fiamme oro) di Firenze, classe 1995 difenderà la sua medaglia d’oro di Rio.

Il presidente Luciano Rossi parla di «entusiastica condivisione del consiglio federale delle scelte di Andrea Benelli» e del «rispetto dovuto verso atleti, tecnici e storia del nostro tiro». «Vogliamo trasmettere il messaggio positivo del made in Italy dell’eccellenza mondiale assicurata dai nostri atleti A Tokyo abbiamo già vinto l’Olimpiade con Ennio Mattarelli nel 1964… C’è voglia di fare bene».

C’era anche Carlo Mornati, capo missione Coni a Tokyo: «È piacevole che i primi azzurri in assoluto a presentarsi per Tokyo siano quelli dello Skeet, settore che di gran lunga ha meglio figurato a Rio. Non sarà semplice ripetersi, con tutti gli scongiuri del caso, sarebbe una grandissima cosa. Intanto sono già usciti dalla pastoia delle qualificazioni, con le cancellazioni che adesso si stanno verificando molti si troveranno in difficoltà…».

Anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha accennato alle difficoltà legate al coronavirus. «Ma questo è un momento di assoluta gioia, questa federazione ha dimostrata di anticipare sempre tutto, è vanto del Coni. In consiglio nazionale, l’altro giorno, ho accennato al ministro Vincenzo Spadafora che nello sport del Tiro a volo siamo i primi al mondo, qui si fa un grande lavoro di programmazione e semina. Questa presentazione mette in condizione le atlete e gli atleti di lavorare con serenità. Questo sport sfata anche il concetto che sia difficile conciliare sport e maternità: lo dimostrano Bacosi e Cainero, un’immagine bellissima per lo sport italiano».