Il prefetto di Milano replica alla Ferragni

L’influencer Chiara Ferragni ridimensiona il proprio allarme nei confronti della criminalità a Milano, precisando che il suo sfogo su Instagram è stato quello di “una cittadina privilegiata che vuole dare voce a un sentimento ormai diffuso a Milano e figlio di diverse esperienze personali”. L’imprenditrice digitale si è anche detta dispiaciuta che le sue parole siano state strumentalizzate a livello politico.

Sui numeri della criminalità ha risposto, peraltro, il prefetto di Milano Renato Saccone, sottolineando come “siamo ai minimi rilevati nell’ultimo ventennio per rapine nei negozi e furti negli appartamenti. Tuttavia altri reati aumentano. C’è una recrudescenza significativa di quelli negli spazi pubblici. La lettura dei dati ce lo segnala e stiamo già calibrando i nostri interventi in questa direzione”. Si parla, in particolare, di borseggi, violenze, risse, molestie e minacce, compiute in particolar modo per l’aumento “di persone che presentano segnali di alterazione psicofisica” e “a una forte diffusione tra i ragazzi dell’alcol”.

Il prefetto parla anche di “aspettativa di sicurezza” da parte dei cittadini milanesi: “Milano sta vivendo una stagione di eventi e vita all’aperto come mai in passato. Non credo proprio che ci sia paura. Condivido con il questore Giuseppe Petronzi che questa percezione vada letta come aspettativa di sicurezza. Penso che i milanesi abbiano un’elevata aspettativa per tutti i servizi, dal trasporto pubblico, all’ambiente, alla sicurezza. La giudico positivamente, dà una concezione alta di città che compete con il mondo. Per questo non si può rispondere affidandosi ai soli dati”. Il prefetto ha anche sottolineato come le unità aggiuntive della polizia di Stato siano già giunte nel capoluogo lombardo e che, con le ultime assegnazioni dell’Arma dei carabinieri, entro la fine del mese sarà raggiunto l’aumento di 250 unità per le forze dell’ordine. “Questo, dopo che per scelta della stessa ministra dell’Interno Luciana Lamorgese è stata confermata per Milano la dotazione dell’esercito impegnato in “Strade sicure” a fronte di una significativa riduzione del contingente nazionale. L’Arma rafforzerà anche tutta la città metropolitana, perché i fenomeni sono abbastanza diffusi, non dobbiamo pensare solo al capoluogo”.