Il governo sudafricano citato in giudizio per le restrizioni sulle armi

È un’azione giudiziaria inedita e decisamente insolita quella presentata a Johannesburg (in foto) dalla Black gun owners association, l’associazione dei possessori di armi di colore sudafricani. L’associazione ha infatti citato in giudizio il governo per ottenere un risarcimento per i posti di lavoro persi a causa delle restrizioni legislative in materia di armi, a causa del Firearms control act approvato nel 2004

È un’azione giudiziaria inedita e decisamente insolita quella presentata a Johannesburg (in foto) dalla Black gun owners association, l’associazione dei possessori di armi di colore sudafricani. L’associazione ha infatti citato in giudizio il governo per ottenere un risarcimento per i posti di lavoro persi a causa delle restrizioni legislative in materia di armi, a causa del Firearms control act approvato nel 2004. Secondo l’associazione, infatti, il giro di vite sulla circolazione di armi ha comportato la chiusura di 800 armerie e la perdita del lavoro per ben 10 mila personel. Inoltre, sarebbero ben 40 mila i cittadini di colore ai quali è stata rifiutata una licenza in materia di armi tra il 2004 e il 2010. «Il governo», ha commentato il presidente dell’associazione, Abios Khoele, «ha evidentemente paura che i neri armati possano effettuare rivolte nei confronti del governo, principalmente a causa delle mille promesse non mantenute. In realtà, in molti casi dietro a un diniego al rilascio delle autorizzazioni non vi sono ragioni plausibili. Nella comunicazione con la quale si dà atto del diniego, viene spiegato che il richiedente deve trovare “metodi alternativi di difesa”, ma la nostra associazione si batterà perché questo stato di cose cambi radicalmente, perché i criminali sono armati fino ai denti e le aggressioni violente sono all’ordine del giorno». La citazione in giudizio sarà registrata prima della fine del mese.