I generali Usa: a Kabul rischiamo la sconfitta

Tempo scaduto, o quasi, per il presidente degli Usa Barack Obama: bisogna prendere una decisione sulla linea da tenere in Afghanistan. Le analisi e i rapporti si stratificano sulla sua scrivania, ha scelto anche un nuovo comandante delle operazioni (il generale Stanley McChrystal), ma ancora prende tempo. Da una parte ci sono i favorevoli al disimpegno dall’area, come il suo vice Joe Biden, mentre altri, compreso il segretario di Stato Clinton, sono più inclini a uno… Tempo scaduto, o quasi, per il presidente degli Usa Barack Obama: bisogna prendere una decisione sulla linea da tenere in Afghanistan. Le analisi e i rapporti si stratificano sulla sua scrivania, ha scelto anche un nuovo comandante delle operazioni (il generale Stanley McChrystal), ma ancora prende tempo. Da una parte ci sono i favorevoli al disimpegno dall’area, come il suo vice Joe Biden, mentre altri, compreso il segretario di Stato Clinton, sono più inclini a uno sforzo prolungato in Afghanistan. Una cosa è certa, l’attendismo e i segnali contrastanti destano sconcerto e malcontento nei militari. Lo stesso McChrystal non ci sta a fare il parafulmine politico e chiarisce senza mezzi termini: «se nel breve termine dei prossimi 12 mesi, ovvero mentre maturano le capacità delle forze di sicurezza afghane, non si riuscirà a conquistare l’iniziativa e invertire lo slancio degli insorti, non sarà più possibile battere l’insurrezione». La ricetta? controguerriglia “pura” e accelerazione del programma di potenziamento delle forze afghane, dotandole anche di forze aeree adeguate.