I collezionisti di armi contro la Ue

Assoarmieri e Fesac sostengono la posizione dell’International committee of museums and collections of arms and military history: «Non c’entriamo nulla con il mercato illegale delle armi»

L’Assoarmieri e la Fesac (la federazione dei collezionisti d’armi europei) si allineano alle proposte dell’Icomam (International committee of museums and collections of arms and military history) riguardo alle proposte che la commissione europea ha presentato al parlamento europeo e al consiglio sulle modifiche della direttiva 91/ 477 Cee sul controllo dell’acquisizione e della detenzione di armi.

«Comprendere il patrimonio del passato relativo all'industria delle armi e al loro legittimo utilizzo», ha spiegato Antonio Bana, presidente di Assoarmieri, «fa parte del nostro patrimonio culturale che deve essere difeso e protetto, includendo in questo anche le armi da fuoco. Assoarmieri, Fesac e Icomam concordano sul fatto che sia fondamentale avere leggi rigorose e sicure per quanto riguarda il controllo sulle acquisizioni e sulla detenzione di armi all'interno dell’Unione europea, ma, al contempo, vi è una forte preoccupazione per quanto riguarda eventuali danni che si potrebbero verificare per una “mala gestio” normativa, con eventuali procedure assurde sulla disattivazione e conservazione delle armi. I collezionisti operano un po’ come archivio storico per scopi di ricerca e studio e non certamente come fonte irregolare di detenzione di armi e di ipotetico canale facilmente vulnerabile per un mercato illegale di armi verso il terrorismo!».

Per leggere il comunicato ufficiale della Icomam in inglese oppure tradotto in italiano, CLICCA sugli allegati