Grandi gli azzurri del tiro Silhouette

Si sono svolti nei pressi di Decin, cittadina Ceca sulle rive dell’Elba, i campionati del mondo di tiro alla Silhouette Metallica Imssu (International metallic silhouette shooting union), giunti ormai all’undicesima edizione Di Marco Gasparini

Si sono svolti nei pressi di Decin, cittadina Ceca sulle rive dell’Elba, i campionati del mondo di tiro alla Silhouette Metallica Imssu (International metallic silhouette shooting union), giunti ormai all’undicesima edizione.

Il tiro alla silhouette viene tradizionalmente fatto risalire alla rivoluzione messicana quando, per una scommessa tra guerriglieri rivoluzionari su chi fosse il miglior tiratore, si decise di risolvere la questione legando un manzo a un albero posto ad una lunga distanza dall’origine del tiro, sparando alternativamente fino all’abbattimento del povero bovino.

La cosa riscosse un tale successo che subito si passò a legare galline, tacchini e pecore a distanze crescenti cercando di abbatterle con il minor numero di colpi.

Dopo la seconda guerra mondiale, si cominciò a utilizzare sagome zoomorfe tagliate da piastre di ferro e nel 1952 Don Gonzalo Aguilar codificò finalmente le modalità di tiro anche se fino al 1960 il tutto restava un fenomeno esclusivamente messicano.

Il tiro si svolge quindi contro sagome abbattibili che riproducono di profilo galline (“chicken”), pecari (“pig” o “javelin”), tacchini (“turkey”) e arieti (“ram”) in grandezza naturale o ridotta a seconda della categoria di tiro.

Anche le distanze variano in funzione della categoria di tiro, dai 25 fino ai 200 metri per le pistole, dai 40 fino ai 500 metri per le carabine.

All’interno di ognuna di queste categorie si identificano vari “event” a seconda delle caratteristiche delle armi e della posizione di tiro.

Per tutte le specialità, esclusa la small bore rifle, la gara si svolge su 8 riprese da 5 colpi in due minuti ciascuna, due per ogni distanza di tiro. Il numero di colpi raddoppia per la carabina di piccolo calibro.

A causa delle dimensioni ridotte del campo di tiro, che poteva ospitare al massimo 16 tiratori per turno, la manifestazione si è svolta nell’arco di circa due settimane richiamando tiratori da tutta Europa e da Stati Uniti, Sudafrica, Sri Lanka e addirittura Australia. Il programma prevedeva lo svolgimento delle singole Categorie di tiro in determinati giorni, in modo da ottimizzare al massimo lo spazio disponibile.

Pur essendo uno Sport che in Italia si può considerare “di nicchia”, nel Bel Paese non mancano gli estimatori di questo tipo di tiro ed è presente anche una associazione dilettantistica affiliata ufficialmente alla Imssu: la Uism, Unione italiana silhouette metallica.

Un manipolo di sette tiratori ha quindi preso la strada dei Sudeti per cimentarsi nella Field pistol, specialità che consente allenamenti anche in campi di tiro non eccessivamente lunghi.

Veterana della specialità l’udinese Marilena Zampa che, a seguito dei risultati conseguiti nelle precedenti edizioni dei mondiali, correva in classe Int (international, riservata ai tiratori più forti): con 29 bersagli abbattuti ha chiuso in 17° posizione la sua gara nell’event “Production” riservato alle armi a mire aperte.

Nella stessa specialità, ma in classe B, tutti gli altri tiratori Italiani: Marco Gasparini di Treviso, con un revolver S&W 686 con canna di 6” ha conquistato l’oro con 22 bersagli abbattuti; stesso punteggio per Maurizio Mattelloni, marito di Marilena, che con la sua Thompson Contender in .22 hornet è giunto in seconda posizione a causa del minor numero di “Ram” colpiti. 4° posto per l’Udinese Edoardo Chiopris con una poderosa Ruger Blackhawk in calibro 44 magnum e 13 bersagli abbattuti.

Il presidente dell’Uism, Pierangelo Tulisso, con la sua Contender in .357 magnum ha chiuso al 6° posto con 9 bersagli mentre Elena Gasparini (figlia di Marco) è finita al 7° con 5 bersagli. Da notare che Elena è stata la tiratrice più giovane del campionato, con i suoi quattordici anni non ancora compiuti.

Poiché la legge Italiana che non le consente l’uso di armi da fuoco, si è presentata sul campo di tiro senza aver mai tirato un colpo di revolver, ma solo colpi ad aria compressa con un “revolver” a Co2, giusto per abituarsi all’assetto dell’arma diverso dalla P10 che impiega nelle gare di campionato Uits.

Con un bersaglio in meno, al 7° posto si è piazzata Concetta Castiglia, madre di Elena, entusiasta del risultato conseguito dalla figlia.

 

Il giorno successivo era la volta dell’event “Any Sight”, dove era possibile usare armi con diottre e ottiche, oltre che alle classiche mire aperte.

Marco Gasparini e Concetta Castiglia hanno affrontato l’event con un altro S&W 686 dotata di collimatore olografico Oko, mentre tutti gli altri Italiani (esclusa la piccola Elena che non ha gareggiato) hanno utilizzato la stessa arma del giorno precedente.

Marco Gasparini ha bissato l’oro con 28 bersagli, facendo vuoto dietro di sé in classe B; solo 4° Maurizio Mattelloni a quota 17 mentre Pierangelo Tulisso, Edoardo Chiopris e Concetta Castiglia hanno conseguito 14, 13 e 3 bersagli abbattuti.

All’ultimo turno di gara, Marilena Zampa in Int, con la fida Contender, è riuscita ad abbattere ben 35 bersagli, a 1 solo bersaglio dal podio assoluto, in compagnia di altri 3 tiratori, due francesi e un sudafricano.

Purtroppo agli shoot-off, vuoi la tensione, vuoi la stanchezza, la precisione non è stata quella della prova iniziale e l’azzurra si è trovata relegata in 4° posizione. Nonostante questo, la sua prova è stata più che eccezionale e lascia ben sperare per il futuro.

Un bilancio comunque molto positivo per la spedizione italiana, con due ori e un argento (per non parlare di 3 “medaglie di legno”) portati a casa.

Ora le speranze per il futuro sono la possibilità di trovare una location in Italia dove poter svolgere qualche gara di questa affascinante specialità e di bissare (e perché no, migliorare) ai prossimi mondiali in Francia l’anno prossimo i risultati conseguiti in terra Ceca.

Di Marco Gasparini

 

In foto: i componenti della squadra italiana. Da sinistra: Concetta Castiglia, Marco Gasparini, Elena Gasparini, Marilena Zampa, Maurizio Mattelloni, Pierangelo Tulisso ed Edoardo Chiopris