Gpg lavoratori autonomi o dipendenti?

Un emendamento del decreto Agosto fa “tornare” lavoratori dipendenti le guardie particolari giurate. Maria Cristina Urbano, presidente di Assiv: “Intervento correttivo assolutamente necessario”

Ieri è stato approvato in senato, in sede di conversione del decreto legge Agosto, l’emendamento con il quale si subordina senza possibilità di equivoco il riconoscimento della nomina a guardia giurata all’esistenza di un rapporto di lavoro dipendente con un istituto di vigilanza, titolare della licenza prevista dal Tulps. Il provvedimento, presentato dai senatori del partito democratico Alan Ferrari, Tommaso Nannicini, Stefano Collina e Francesco Giacobbe, passa ora alla camera dove è atteso in aula giovedì prossimo. Deve essere convertito in legge entro martedì 13 ottobre.

Spieghiamo brevemente la situazione. La sentenza n° 118/2018 del Tar Emilia-Romagna, passata in giudicato, ha annullato l’articolo 6 comma 2 del dm 269/2010, che presuppone un rapporto di lavoro subordinato per le guardie giurate. Con la suddetta sentenza, il tribunale aveva accolto il ricorso di un privato, che si era visto negare dalla prefettura di Modena l’autorizzazione a svolgere l’attività di guardia particolare giurata in qualità di lavoratore autonomo. Secondo l’articolo 6 del dm 269/2010, “il riconoscimento della nomina a guardia giurata è subordinato all’esistenza di un rapporto di lavoro dipendente con il titolare della licenza prevista dagli articoli 133 o 134 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza”. Con il parere 2531 del 25 settembre 2019, il consiglio di Stato ha poi ammesso l’annullamento di tale articolo 6, aprendo di fatto la possibilità per gli aspiranti guardie giurate di lavorare in forma autonoma. Il 17 ottobre dello scorso anno, il ministero dell’Interno ha quindi diffuso ai prefetti la circolare n° 14334/10089 illustrando la nuova situazione del settore della vigilanza privata. In essa sono stati tracciati il discrimine tra guardia giurata autonoma e impresa di vigilanza privata, i requisiti necessari per lo svolgimento del mestiere in forma autonoma, i rapporti tra guardia giurata e committenza e il procedimento di rilascio da parte del prefetto del titolo di guardia giurata. Nella circolare è sottolineato che il passaggio a un nuovo inquadramento professionale “introdurrà significative novità nel complessivo sistema di governance del settore della sicurezza privata”. Per questo motivo erano stati previsti appositi controlli al fine di verificare che l’attività di guardia giurata svolta in modo autonomo si mantenga all’interno dei confini tracciati dal parere del consiglio di Stato.

Ora siamo al dietro-front della politica. Salutato con soddisfazione dall’Associazione che rappresenta in Confindustria il comparto della vigilanza privata e dei servizi fiduciari, per voce della sua presidente, Maria Cristina Urbano. Assiv, nel corso dei mesi passati, ha chiesto con fermezza alle istituzioni tale intervento normativo, a fronte della “completa destrutturazione di un comparto estremamente rilevante, sia in relazione all’interesse pubblico che persegue sia in relazione agli stringenti requisiti che la normativa di settore prevede in capo agli operatori, risultando pertanto fortemente vigilato dall’Amministrazione. Proprio in ragione di tali considerazioni, l’espletamento dei delicati servizi ad esso affidati non può prescindere dalla solidità organizzativa e funzionale degli Istituti per continuare a garantire i necessari livelli qualitativi”.