Giornata mondiale della biodiversità: “dai cacciatori fatti, non parole”

Federcaccia ha diffuso un comunicato nel quale evidenzia il ruolo attivo svolto dai cacciatori nella tutela della biodiversità, della quale oggi si celebra la giornata

“Essere parte del Piano” è il tema scelto nel 2024 per celebrare la giornata della biodiversità, ed è un invito all’azione rivolto a tutte le parti interessate per arrestare e invertire la perdita di biodiversità sostenendo l’attuazione del Quadro globale sulla biodiversità di Kunming-Montreal.

“In Italia”, si legge nel comunicato diffuso in queste ore da Federcaccia, “assistiamo da anni a un utilizzo sempre più enfatizzato di questo termine, molto spesso fuori contesto e ancor più frequentemente non supportato da dati di fatto e scelte istituzionali indirizzate correttamente.  Salvaguardare la biodiversità significa “decidere” cosa si vuole conservare, quali habitat e quali specie, e possibilmente non in modo “puntiforme”, ma attraverso una strategia territoriale globale. Invece, troppo spesso troviamo che la salvaguardia della “diversità biologica” non è preceduta da un’analisi specifica degli obbiettivi da raggiungere e ancora oggi si pensa alla “protezione” tout court e non alla conservazione e gestione.

Un esempio su tutti è la difficoltà ad attuare i piani di controllo di specie aliene invasive (per esempio l’ibis sacro o il parrocchetto), ma anche dei predatori opportunisti (volpe, corvidi, gabbiano reale, alcuni ardeidi) che impattano su specie a maggiore priorità di conservazione, come la pavoncella, la tortora e molte specie legate agli habitat agricoli.

In parole semplici, in Italia la “gestione” fatica a farsi strada in nome di una “protezione” che in realtà non consente di agire in modo efficace sulle specie prioritarie.

Il mondo venatorio è protagonista della conservazione di habitat e specie: dalla creazione e conservazione di zone umide alla realizzazione di siepi, dal mantenimento delle radure alpine alle colture a perdere, oltre a essere i principali collaboratori nel controllo di specie aliene e opportuniste. In alcuni casi i cacciatori hanno collaborato alla reintroduzione di specie, anche non di interesse venatorio, scomparse da determinati areali. Per approfondire questi aspetti vi invitiamo a consultare il sito https://www.biodiversitymanifesto.com/.

Il nostro intento in questa giornata non vuole essere però autocelebrativo. Intendiamo piuttosto chiedere alle Istituzioni italiane ed europee un approccio nuovo, che si fondi su questi due concetti:

  • Considerare la caccia e i cacciatori quali strumenti per la conservazione della biodiversità
  • Agire urgentemente sulle specie degli habitat agricoli con finanziamenti specie-specifici.

I cacciatori già sono “parte del Piano”, che lo si voglia ammettere o meno. Chiediamo solo che il nostro impegno venga riconosciuto e di essere messi in grado di svolgere più e meglio quello che già spesso mettiamo in campo volontariamente a tutela di un bene prezioso per tutti”.