Federcaccia vuole ampliare l’elenco delle specie cacciabili

La Federazione italiana della caccia sta predisponendo un’articolata e motivata richiesta per rendere cacciabili, per la loro situazione demografica e per la loro posizione comunitaria: Oca selvatica, Oca granaiola, Piccione selvatico, Pettegola, Storno, Frosone, Tordela, Fringuello, Peppola, Piviere dorato.

 

Per la Federazione italiana della caccia è giunto il tempo per un’integrazione dell’elenco delle specie cacciabili in Italia a seguito di valutazioni sullo stato demografico di alcune specie che risultano ad oggi incomprensibilmente vietate. Per la massima associazine venatoria italiana risulta poco fondato sul piano biologico che gli elenchi delle specie siano immutabili nel tempo oppure, come accaduto in Italia negli ultimi 20 anni, rivisti solo per cancellarne e mai per inserirne di nuove. La procedura di esclusione poggia sulla valutazione errata che la cancellazione dalla lista delle cacciabili porti di per sé all’incremento di una specie considerata  in sofferenza. I dati disponibili dimostrano invece che l’incremento o il decremento delle specie di avifauna migratoria non è legato alla cacciabilità o meno delle stesse, ma dipende invece, nella stragrande maggioranza dei casi, dalla disponibilità di habitat idonei. 
Per la Federazione italiana della caccia ai fini della conservazione delle specie selvatiche sarebbe più utile instaurare regolamenti di caccia integrati con azioni di ripristino e difesa degli habitat che cancellare dall’elenco delle cacciabili determinate specie.
In questo scenario, Federcaccia sta predisponendo un’articolata e motivata richiesta per l’inserimento di diverse specie cacciabili nella legislazione italiana per la loro situazione demografica e per la loro posizione comunitaria nell’allegato II/a e II/b, da inviare, attraverso il Comitato tecnico faunistico venatorio, alla presidenza del consiglio dei ministri e all’unione europea.
 
La richiesta, che sarà corredata da una relazione scientifica, riguarderà specie attualmente non cacciabili ma comprese  nell’Allegato II/A della direttiva “Uccelli” 2009/147/CE ovvero elenco delle specie potenzialmente cacciabili in tutti gli stati membri e pertanto  immediatamente  inseribili  nell’elenco delle cacciabili in Italia con decreto del presidente del consiglio dei ministri: Oca selvatica (Anser anser), Oca granaiola (Anser fabalis), Piccione selvatico (Columba livia); specie presente nell’allegato II/B della direttiva “Uccelli” 2009/147/CE che può essere immediatamente resa cacciabile con decreto del presidente del consiglio dei ministri: Pettegola (Tringa totanus); specie  per le  quali si  chiede di promuovere la procedura per l’inserimento nell’allegato II/B della direttiva “Uccelli” 2009/147/CE: Storno (Sturnus vulgaris), Fringuello (Fringilla coelebs), Peppola (Fringilla montifringilla), Frosone (Coccothraustes coccotharustes), Tordela (Turdus viscivorus), Piviere dorato (Pluvialis apricaria). 
 
La Federcaccia, nell’ambito dell’istruttoria per la discussione dell’inserimento di queste specie, intende mettere a punto un sistema di caccia sostenibile (tempi, forme di caccia, carnieri) che ne garantisca la conservazione favorevole  nello spirito di un saggio utilizzo della risorsa.
Per la Federazione le tradizioni venatorie italiane sono elementi culturali da mantenere, ovviamente adeguando i regolamenti alla modernità e alle conoscenze scientifiche aggiornate.
 
Nel documento firmato dal presidente Fidc Gian Luca Dall’Olio, dal vicepresidente Lorenzo Carnacina e dal responsabile tecnico scientifico Ufficio Avifauna Migratoria, Michele Sorrenti, si legge infine: "Non siamo disposti ad accettare più il concetto del divieto assoluto come strumento di protezione né quello della caccia senza regole: solo uno studio delle modalità di caccia può consentire di armonizzare le esigenze di utilizzo sostenibile e conservazione".