È Aukenthaler il gentiluomo cacciatore 2020

Il riconoscimento Federcaccia per il “gentiluomo cacciatore” del 2020 va all’altoatesino Heinrich Aukenthaler, per lungo tempo direttore dell’associazione Cacciatori Alto Adige

Quella di “Gentiluomo cacciatore” è la massima onorificenza che la Federcaccia prevede per chi nella propria vita professionale e sportiva sia stato esempio di onorabilità, portando lustro alla caccia e contribuendo all’affermazione e all’elevazione dei principi più nobili dell’etica venatoria. Dalla sua istituzione, nel 1991, hanno ricevuto questo riconoscimento, fra gli altri, personalità come Mario Rigoni Stern, Pier Luigi Vigna, Augusto Bocchini, Indro Montanelli, Paolo Bedoni, Fausto Coppi, Nevio Scala e, lo scorso anno, Bruno Modugno.

Heinrich Aukenthaler, nato a Stilves in Provincia di Bolzano nel 1952, sposato e padre di tre figli, ha dedicato tutta la sua vita di lavoro e di studio al servizio della caccia, dei cacciatori e tramite questi al servizio della società. Quanto da lui svolto in lunghi anni di lavoro con dedizione e serietà è stato giudicato dalla Federazione italiana della caccia un esempio da seguire e punto di riferimento per quanti ricoprono un ruolo che, come da lui vissuto, assume il senso di un impegno civile. A lui quindi, nel corso della sua sessantesima assemblea, la Federazione italiana della caccia è stata orgogliosa di assegnare il titolo di Gentiluomo cacciatore per il 2020.

Dopo aver insegnato per cinque anni Scienze naturali alle scuole superiori, Aukenthaler assume nel 1982 l’incarico di direttore dell’Associazione cacciatori Alto Adige, federata della Federcaccia, che terrà fino al pensionamento dopo 37 anni, mantenendo tuttavia fruttuose relazioni con l’Associazione e alcuni degli incarichi a lui assegnati precedentemente. È stato per lungo tempo, e in parte lo è tuttora, membro attivo in numerose commissioni, da quella d’esame venatorio a quella dell’esame per guardiacaccia, nella commissione piani di prelievo, nell’Osservatorio scientifico, nel comitato consultivo del Museo provinciale degli usi e costumi di Teodone/Brunico, così come in diverse organizzazioni venatorie internazionali, è docente ai corsi semestrali per aspiranti agenti venatori e ai corsi di aggiornamento per agenti venatori in servizio.

Grazie anche alla sua tenacia e al suo assiduo lavoro di confronto con i rappresentanti della politica, i periodi di caccia nella Provincia autonoma di Bolzano nel 1996 sono stati inseriti nella Legge provinciale, chiudendo così la lunga stagione di continui ricorsi al calendario venatorio da parte di associazioni ambientaliste e anticaccia. Nella sua instancabile attività di divulgatore e di formatore per tutto quanto riguarda il mondo della caccia partecipa spesso a dibattiti televisivi ed incontri pubblici ed è autore e co-autore di numerose pubblicazioni e manuali

Tra le sue passioni oltre la caccia figurano anche l’ornitologia e la musica, in particolare la chitarra, e ha dato il suo decisivo input affinché il suono del corno da caccia venga dichiarato patrimonio Unesco.