Dichiarazione di guerra alle nutrie

Munizioni gratis ai cacciatori che si mettono a disposizione per eliminare quante più nutrie possibile: è la misura adottata dalla Provincia di Cremona per arginare la proliferazione dei roditori nei campi del territorio. Gli animali, che vivono in colonie e secondo i dati in possesso degli enti locali sono ormai centinaia di migliaia, scavano tunnel sotterranei lunghi decine di metri in prossimità dell’acqua e il Cremonese, ricco di canali e fiumi, rappresenta per loro l’habitat ideale

Munizioni gratis ai cacciatori che si mettono a disposizione per eliminare quante più nutrie possibile: è la misura adottata dalla Provincia di Cremona per arginare la proliferazione dei roditori nei campi del territorio. Gli animali, che vivono in colonie e secondo i dati in possesso degli enti locali sono ormai centinaia di migliaia, scavano tunnel sotterranei lunghi decine di metri in prossimità dell’acqua e il Cremonese, ricco di canali e fiumi, rappresenta per loro l’habitat ideale. Ma le loro tane, secondo quanto lamentano gli agricoltori, hanno effetti devastanti sulla tenuta del terreno, provocando continue frane e smottamenti. Da qui la decisione dell’amministrazione provinciale di ricorrere alle maniere forti, vista l’inutilità delle trappole finora utilizzate per catturare le nutrie. Gianluca Pinotti, Pdl, assessore provinciale all’Agricoltura, ha deciso di impiegare così i 40mila euro elargiti dalla Regione per far fronte all’emergenza: i proiettili verranno acquistati dalla Provincia e distribuiti ai sindaci che ne faranno richiesta, ai quali spetterà poi il compito di destinarli ai circa 900 cacciatori cremonesi che hanno il porto d’armi. L’idea è di arrivare a eliminare le nutrie nell’arco di cinque anni. Finora un centinaio di comuni hanno aderito alla proposta, suscitando l’indignazione di animalisti e organizzazioni ambientaliste. La risposta delle istituzioni, anno dopo anno impegnate a stilare “piani di controllo della nutria”, è netta: le colonie sono ormai presenti anche in prossimità dei centri abitati e la risoluzione del problema non può più essere rimandata. Massimiliano Salini, presidente della Provincia eletto come indipendente (era sostenuto da una coalizione di centrodestra), ha addirittura parlato di “iattura per l’ambiente” e di “calamità naturale”.