Della Seta: la manovra ucciderà i Parchi

In relazione alla manovra finanziaria di prossima approvazione, il Pd lancia l’allarme, per bocca del capogruppo in commissione ambiente al Senato, Roberto Della Seta, e del responsabile per le politiche per i cambiamenti climatici del Pd, Francesco Ferrante: “Se passa questa manovra, molti dei 24 Parchi nazionali italiani dovranno chiudere i battenti

In relazione alla manovra finanziaria di prossima approvazione, il Pd lancia l’allarme, per bocca del capogruppo in commissione ambiente al Senato, Roberto Della Seta, e del responsabile per le politiche per i cambiamenti climatici del Pd, Francesco Ferrante: “Se passa questa manovra, molti dei 24 Parchi nazionali italiani dovranno chiudere i battenti. All’articolo 7 è previsto infatti il dimezzamento dei circa 50 milioni di contributi del ministero dell’Ambiente, il che impedirebbe a molti enti Parco semplicemente di pagare gli stipendi al personale. I Parchi nazionali rappresentano un patrimonio ambientale di valore inestimabile e custodiscono le aree più pregiate del paesaggio italiano, nelle quali si incarna una parte importante della stessa identità nazionale. Condannarli a morte sarebbe un atto di stupidità anche in termini economici, visto il contributo che il territorio fornisce alle diverse economie, dal turismo all’agricoltura di qualità, che basano la loro forza sulla qualità ambientale e che incontrano una domanda crescente da parte dei cittadini”. Tra le prime associazioni venatorie a rispondere a queste dichiarazioni, L’Associazione siciliana caccia e natura: “a parer nostro e di tutta la gente che vive in quei luoghi ove si è abbattuta la parco mania, si ritiene necessario e urgente ridurre il territorio destinato ai parchi, lasciando solo le aree veramente vocate a tale scopo, non mummificare tutti i terreni coltivati e adiacenti ai centri abitati, come ampiamente attuato in diverse regioni italiane e in modo particolare in Sicilia. La politica della parco-riservo-mania, oltre ad arrecare guasti inestimabili alla fauna e flora, arreca seri danni alla povera gente che da quel territorio, a stenti, trae fonte di vita. Non è trascurabile ricordare che, dopo la gestione fallimentare di tutte le aree protette a vario titolo, in Sicilia stanno tentando ancora di istituire altri cinque parchi. Caro senatore Della Seta, la caccia preserva i luoghi, contribuisce alla selezione delle specie selvatiche, partecipa all’economia dello Stato, delle regioni e degli abitanti dei luoghi. I parchi destabilizzano la presenza ottimale dei selvatici, sperperano denaro pubblico e affamano gli abitanti dei territori in cui ricadono”.