Dall’Olio: non mi pento affatto della foto per la campagna tesseramenti

La campagna pubblicitaria di tesseramento Federcaccia che ritrae un bambino di 8-9 anni con in mano strumenti di richiamo per gli animali e al suo fianco un fucile? «Non sono pentito nel modo più assoluto». Lo ha detto il presidente della Fidc, Gianluca Dall’Olio, ai microfoni di Radio 24 smentendo quanto riportato in precedenza dagli organi di informazione. «È stata un’interpretazione errata del giornalista che mi ha intervistato. Io ho detto “se vuole che mi pent… La campagna pubblicitaria di tesseramento Federcaccia che ritrae un bambino di 8-9 anni con in mano strumenti di richiamo per gli animali e al suo fianco un fucile? «Non sono pentito nel modo più assoluto». Lo ha detto il presidente della Fidc, Gianluca Dall’Olio, ai microfoni di Radio 24 smentendo quanto riportato in precedenza dagli organi di informazione. «È stata un’interpretazione errata del giornalista che mi ha intervistato. Io ho detto “se vuole che mi penta mi posso anche pentire, ma non mi sono pentito”. E’ stata riportata solo la prima parte». «Le polemiche le ho lette», ha detto Dall’Olio, «ma non abbiamo fatto una campagna nazionale, non è uno spot né un’affissione pubblica. Sono solo manifesti distribuiti agli associati, nelle nostre sedi. Quella foto rappresenta in modo inequivocabile il vissuto della maggior parte degli oltre 700 mila cacciatori italiani, in quanto ognuno di noi ha accompagnato a caccia in quell’età o in età inferiore il proprio padre. E l’invito è continuare a farsi accompagnare a caccia dai figli e minori, è da sempre il modo migliore per trasferire la nostra passione e l’etica comportamentale ai più giovani». E le polemiche di un fucile a fianco al bambino? «Il fucile non è del bambino visto che in Italia si può usarlo solo a 18 anni. C’è inoltre uno che sta fotografando perché il bambino non si è fatto l’autoscatto, e credo sia proprio il padre. La foto poi non è italiana, il bambino è americano, così come il padre».