Il nuovo Tiro a segno nazionale

Il regolamento per il riordino dell’Uits, preparato dai ministeri della Difesa, dell’Interno, dell’Economia e delle Finanze e della Programmazione, ha ricevuto il parere favorevole del consiglio di Stato. Tuttavia il consiglio dei ministri, lo scorso 26 giugno, ha deciso lo slittamento al 30 settembre del termine ultimo per la definizione del riordino degli enti ritenuti utili. L’Unione italiana Tiro a segno (e, direi, l’intero Tiro a segno italiano) è alle prese con … Il regolamento per il riordino dell’Uits, preparato dai ministeri della Difesa, dell’Interno, dell’Economia e delle Finanze e della Programmazione, ha ricevuto il parere favorevole del consiglio di Stato. Tuttavia il consiglio dei ministri, lo scorso 26 giugno, ha deciso lo slittamento al 30 settembre del termine ultimo per la definizione del riordino degli enti ritenuti utili. L’ Unione italiana Tiro a segno (e, direi, l’intero Tiro a segno italiano) è alle prese con questa vicenda dall’ottobre del 2007. Il regolamento «decide il futuro dell’Unione italiana Tiro a segno», aveva dichiarato a suo tempo il presidente Uits, Ernfried Obrist, «ci saranno mesi di impegno e ci vuole l’ appoggio di tutto il mondo del Tiro a segno». L’appoggio, tra alti e bassi imputabili alla cattiva informazione (ma non certo da parte nostra), non è mai mancato. Ora Obrist è più fiducioso: «Lo scioglimento è stato scongiurato e andiamo avanti tranquilli con un progetto preciso». Sull’onda di questa fiducia, l’Uits ha messo a segno due risultati molto positivi: l’approvazione del bilancio consuntivo dell’esercizio 2008 con un consistente avanzo di amministrazione che dovrebbe essere destinato ai poligoni, in parte in forma di prestito e in parte come contributo a fondo perduto. Ha ricomposto, poi, il dissidio con la Cnda (Consociazione nazionale degli archibugieri), dissidio che l’anno scorso aveva assunto toni davvero imbarazzanti. Prendiamo atto che in futuro verrà istituito un Campionato italiano unico di avancarica e i migliori tiratori andranno a disputare le gare internazionali. Ci pare di intravedere i segni di una nuova Uits: un po’ più collaborativa, più aperta e disponibile al confronto. Meglio così. Era tempo. Lo schema di regolamento che è nelle mie mani, tuttavia, non proviene dall’ Uits, ma dai ministeri che l’hanno elaborato. È composto di 7 articoli e, salvo modifiche dell’ultimo minuto, dovrebbe contenere la riaffermazione della natura pubblica e delle finalità dell’ente, sottoposto alla vigilanza del ministero della Difesa. “L’Uits realizza i fini istituzionali di istruzione, addestramento e certificazione per il tramite delle sezioni di Tiro a segno nazionale”, vi si legge, ed è anche “federazione sportiva nazionale riconosciuta dal Coni e sotto la relativa vigilanza”. Tenuto conto anche dell’autonomia finanziaria dell’ente e dell’espressa esclusione di finanziamenti o contributi a carico dello Stato per il suo funzionamento, l’Uits dovrà ridurre a uno i due vicepresidenti e ridurre del 30% i componenti del consiglio direttivo (da 17 a 12) e del collegio dei revisori dei conti (da 5 a 3). La durata del mandato sarà di 4 anni con possibilità di conferma per una sola volta. Tra le altre cose si prevede, poi, che le sezioni del Tsn siano dotate di “struttura organizzativa e di assetti operativi e amministrativi gestionali e di funzionamento autonomi”, demandando a un apposito statuto le relative discipline. In particolare, si prevede che “l’attività delle sezioni, fatto salvo l’esercizio delle funzioni pubbliche attribuito dalla legge, è disciplinata dalle norme di diritto privato”. La disposizione ha lo scopo di consentire alle sezioni (soprattutto a vantaggio delle più piccole), di essere affrancate dalle stringenti norme di diritto amministrativo, proprie degli enti pubblici, specie per il soddisfacimento delle esigenze di funzionamento. Siamo di fronte a un riordino in piena regola per le fonti primarie e i regolamenti che finora hanno scandito la vita del Tsn. Al momento non ne sappiamo di più, ma siamo certi che l’Uits questa volta vorrà agire con maggiore collegialità, condividendo la sua azione con quella dell’intero mondo del Tiro a segno italiano.