Verso il limite estremo

La nuova Cz 457 Long range precision è una Varmint profondamente ottimizzata, però, per la nascente tendenza del tiro a lunga distanza con il .22 lr.

È la più moderna interpretazione della leggendaria rimfire ceca, ulteriormente affinata e “vestita” appositamente per il tiro a lunga distanza: canna bull barrel fluted, slitta Picatinny inclinata di 25 Moa, calciatura regolabile ed ergonomica

La Cz 457 rappresenta l’evoluzione più moderna e affinata della leggendaria 452, che per decenni ha dominato nei poligoni di tutta Europa grazie a un mix di eleganza e precisione intrinseca congiunte a un prezzo difficile da battere. Va a sostituire la serie “intermedia” 455, rispetto alla quale vanta ulteriori perfezionamenti devoluti alla massima ergonomia e comfort d’impiego. Già la 455 aveva segnato una precisa distinzione generazionale rispetto alla 452, con una metodologia completamente nuova di unione della meccanica alla calciatura e di fissaggio della canna all’azione. La 457 va a intervenire su ulteriori aspetti, che possono essere considerati di dettaglio ma in realtà hanno una consistente importanza. Inoltre, è declinata in una gamma di versioni veramente moderna, capace di intercettare le tendenze più attuali del mercato. Una di queste tendenze, che sta emergendo nettamente negli Usa e non soltanto, è quella del tiro Long range, cioè a lunga distanza, con il calibro .22 lr: lunga distanza che ovviamente non è “lunga” come quella delle carabine centerfire, quindi non stiamo parlanto di 500 o 1.000 metri, bensì di distanze che vanno tra i 200 e i 300 metri. Per il piccolo .22 lr si tratta di una sfida assolutamente accattivante, che consente al tiratore di impratichirsi con la lettura del vento e altri aspetti che si ritrovano poi anche nel tiro a lunga distanza Centerfire, avendo in compenso i vantaggi di un ridotto costo di gestione, congiunta a una maggior disponibilità di impianti idonei al tiro (tra i quali, diversi Tsn). È un giochino molto divertente, ovviamente l’arma deve essere all’altezza, con una precisione intrinseca di tutto rispetto perché si giunge al limite delle capacità operative del calibro e… non esiste la ricarica domestica delle cartucce! Trovandoci tra le mani la nuova 457 Long range precision, abbiamo però capito subito di avere tra le mani l’arma ideale.

La serie 457 presenta, come anticipato, numerose modifiche di dettaglio rispetto alla serie 455 e alla precedente 452: è stata, innanzi tutto, riposizionata la sicura manuale, non più sul noce posteriore dell’otturatore bensì sul lato destro dell’azione, alle spalle del manubrio; ridotto l’arco di azionamento del manubrio per aprire e di conseguenza chiudere l’otturatore, con minore interferenza rispetto all’ottica e maggior praticità d’uso; ridotta anche la corsa totale dell’otturatore, a favore di una azione di ricarica ancor più veloce. Molto lavoro è stato dedicato anche all’affinamento dello scatto, che risulta dalla corsa pulita e con uno sgancio sui dintorni del chilogrammo. Denominatore comune tra la 452, la 455 e la 457 è il caricatore, che è rimasto identico e intercambiabile, qui fornito con la capacità di 5 colpi.

La specifica variante long range precision, presenta numerose caratteristiche specifiche per l’impiego previsto, cioè il tiro a lunga distanza: a partire dalla canna, per giungere alla calciatura, senza dimenticare l’otturatore. Quest’ultimo, in particolare, presenta un manubrio con pomo maggiorato (non ancora presente, però, nell’esemplare da noi testato, il primo giunto in Italia), al fine di garantire la massima affidabilità d’uso. La sfera è perfettamente liscia ma, appunto, essendo di grandi dimensioni offre un eccellente grip anche con mani sudate, stante anche il modesto sforzo occorrente per l’azionamento.

La sicura manuale è a due posizioni, ben spaziate, il nottolino blocca lo scatto quando è in posizione arretrata, mentre spingendolo in avanti si scopre un puntino rosso d’avviso e l’arma è pronta al fuoco. Completa la dotazione di sicurezza l’avviso di percussore armato, che protrude anch’esso in rosso dal noce dell’otturatore.

La canna è il pezzo forte, in tutti i sensi! È una barra massiccia con profilo Varmint, lunga 525 mm incluso un bellissimo rompifiamma a fori radiali avvitato in volata mediante una filettatura 1/2-x20 Unf. Presenta una serie di scanalature longitudinali (è quindi fluted), che hanno lo scopo di irrigidirla, contenere (leggermente) il peso complessivo e aumentare la superficie disperdente il calore. La canna è provvista di una rigatura tradizionale a sei principi con passo di 16 pollici, tipico per il calibro, è invece la camera di scoppio a essere atipica, nel senso che è una camera di tipo Match, utilizzata finora solo in un’altra versione della 457, cioè la Mtr. Con il termine “match” si intende in questo caso una camera di cartuccia realizzata secondo il minimo delle quote Cip ammesse per il calibro, a tutto vantaggio della precisione intrinseca. Il rovescio della medaglia è che potrebbero, in teoria, verificarsi difficoltà di chiusura con alcune cartucce dalle caratteristiche atipiche, come per esempio alcune iperveloci come le Cci Stinger, caratterizzate da un bossolo più lungo rispetto al normale. Ma questo è lo scotto da pagare per l’eccellenza ed è uno scotto, a ben vedere, piuttosto piccolo.

L’altro elemento caratterizzante questa versione è indubbiamente la calciatura, devoluta in modo purissimo al Long range: è stata progettata avendo a mente il tiro dal bancone, quindi presenta innanzi tutto un’astina sovradimensionata per un appoggio stabile su un eventuale rest, fermo restando che nella parte inferiore dell’asta sono presenti le due classiche swivel stud per agganciare, oltre alla cinghia di trasporto, anche un bipiede. Specifica per il tiro in appoggio è anche la pala del calcio, profondamente scavata nella parte anteriore inferiore per consentire una presa salda alla mano debole, ma anche dotata di una slitta Picatiny sottostante per l’installazione di un eventuale monopiede. La calciatura può essere regolata in lunghezza aggiungendo una serie di spaziatori per una escursione totale di 31 mm (corrispondente a un trigger reach tra 351 e 382 mm), inoltre è possibile regolare in altezza il calciolo, grazie a una guida longitudinale, ed è possibile anche regolare in altezza l’appoggiaguancia, che è polimerico e risulta investito “a sella” sulla pala del calcio. Sui lati della calciatura sono previsti anche attacchi Qd cup per magliette porta cinghia a sgancio rapido. L’aspetto della calciatura è reso estremamente moderno e accattivante da un rivestimento soft touch, in realtà il calcio è in legno di faggio, realizzato con una cura esecutiva estremamente elevata e dotato di una texture grippante in corrispondenza dei punti di presa.

Gli organi di mira, come si conviene per un’arma destinata al tiro a lunga distanza, sono del tutto assenti. Sulla sommità dell’azione è però fissata una slitta Picatinny che, sempre in ossequio allo spirito Long range, non è in asse con la canna, bensì risulta inclinata in avanti di 25 Moa, in modo da consentire una più efficace compensazione della parabola della palla quando si tira alle maggiori distanze consentite dal calibro, come possono essere i 300 metri.

Lo scatto è di ottima qualità, con una corsa pulita e uno sgancio netto con peso compreso tra 11,1 e 14 Newton (per essere pignoli e secondo quanto affermato dal produttore). Lo scatto può essere regolato, oltre che nel peso di sgancio, anche nella precorsa e nel collasso di retroscatto, agendo su due grani posti nella parte frontale del pacchetto di scatto e su un terzo grano posto verticalmente, proprio sul grilletto.

La prova a fuoco si è svolta in un infuocato pomeriggio di fine luglio, al Tsn di Bolzano (che ringraziamo per la disponibilità), sulla distanza canonica dei 50 metri, distanza che è indispensabile per fornire un metro di paragone omogeneo rispetto alla classe delle carabine .22 lr, essendo la distanza tipica sulla quale le .22 si misurano quotidianamente.

Per l’occasione, l’arma è stata equipaggiata dal distributore italiano Bignami di Ora (Bz) di un cannocchiale Hawke Sidewinder 6-24×56, uno dei più recenti prodotti dell’azienda britannica destinato proprio al tiro e provvisto di regolazioni in frazioni di Mil, di torrette alte e terza ghiera sul lato sinistro per la regolazione della parallasse.

Abbiamo posto la carabina in appoggio su due sacchetti da tiro, confermando l’eccellente impostazione della calciatura che risulta di assoluta stabilità sui supporti, pur non trattandosi di rest veri e propri. Di rilievo anche il dimensionamento dell’impugnatura a pistola, verticale e ampia per accogliere convenientemente il palmo della mano, grippante in modo efficace. Molto funzionale anche la sagomatura della parte inferiore della pala del calcio, per accogliere la mano debole che funge da supporto e sostegno.

La scelta delle munizioni è caduta su un assortimento di caricamenti standard, ma soprattutto match: per esordire in modo disimpegnato abbiamo selezionato le Cci Clean .22 Subsonic, caratterizzate dal peculiare coating polimerico antifrizione sulla superficie della palla, proseguendo poi con i caricamenti più pregiati e sui quali abbiamo logicamente riposto le maggiori aspettative, cioè Lapua Midas+, Federal Gold medal target e tre Eley, cioè le Tenex, le Contact e le Sport. Tutte le configurazioni erano dotate di palla classica di 40 grani, salvo le Contact per le quali l’azienda britannica dichiara un peso di 42.

La movimentazione dell’otturatore risulta effettivamente molto fluida, sia per la presa efficace offerta dal pomo del manubrio (e potete crederci, che avessimo le mani sudate con quasi 40 gradi all’ombra…), sia per la ridotta corsa sia nel movimento di sollevamento del manubrio (con un angolo contenuto in circa 60 gradi) sia nell’arretramento. Il classico caricatore da 5 colpi, ieri in lamiera, oggi in polimero, non ha mai fallito il proprio compito, così come sempre efficaci sono state l’estrazione e l’espulsione (la precisazione è meno banale di quanto sembri, quando si parla di una camera di tipo Match).

Già con le Cci Clean .22, cartucce economiche per un tiro disimpegnato, l’arma ha palesato le proprie potenzialità, consentendo di ottenere un raggruppamento di quattro colpi in soli 10 millimetri, rovinato purtroppo da un improvvido flyer. Tra la selezione Eley, le più performanti sono risultate forse un po’ a sorpresa le Contact, con le quali siamo riusciti a ottenere un raggruppamento di soli 9 mm (da centro a centro), bissato sostanzialmente con le Federal Gold medal. Forse la rosata più impressionante è però quella ottenuta con le Lapua Midas+ che, al netto di un altro dispettoso flyer, hanno realizzato una rosata di soli 5 millimetri di diametro tra i centri più lontani. Come accade normalmente per ogni carabina .22 lr destinata al tiro di precisione, è chiaro che una volta identificata la marca e il modello di cartuccia che sembri palesare le migliori potenzialità di precisione, sarà poi il meticoloso lavoro di selezione dei lotti a determinare l’affinamento finale del risultato. Ed è altrettanto chiaro che, al netto delle variabili come il vento, al crescere della distanza, quindi al diminuire della velocità residua (calo peraltro piuttosto repentino, parliamo alla fine pur sempre di palle round nose, non il massimo dell’aerodinamicità), qualsiasi discrepanza in termini prestazionali sarà impietosamente ingigantita. Il che, a nostro modesto avviso, è ciò che rende il tiro a lunga distanza con il .22 lr così particolare e affascinante, così alla fine diverso da quello praticato con le carabine Centerfire. Auspichiamo che questa disciplina possa trovare lo sviluppo che merita in Italia e, quando ciò avverrà, i tiratori sapranno di poter contare sulla carabina “giusta”, che è questa Cz Long range precision.

Produttore: Ceska Zbrojovka, czub.cz

Distributore: Bignami spa, via Lahn 1, 39040 Ora (Bz), tel. 0471.80.30.00, bignami.it

Modello: 457 Long range precision

Tipo: carabina a ripetizione manuale

Calibro: .22 lr

Funzionamento: otturatore girevole-scorrevole

Alimentazione: caricatore amovibile monofilare

Numero colpi: 5

Canna: lunga 525 mm, profilo Varmint fluted, volata filettata con passo 1/2×20 Unf con freno di bocca, camera di tipo match

Lunghezza totale: 1.010 mm

Scatto: regolabile

Percussione: percussore lanciato

Sicura: manuale a leva sul lato destro dell’azione

Mire: assenti; slitta Picatinny inclinata di 25 Moa per l’installazione di ottiche di puntamento (in prova, Hawke Sidewinder 6-24×56 Half mil)

Calciatura: Target style, lunghezza regolabile mediante spaziatori, appoggiaguancia e calciolo regolabili in altezza, slitta Picatinny per monopiede

Materiali: acciaio al carbonio, calciatura in faggio

Finiture: brunitura nera opaca, calciatura con verniciatura soft touch con pannelli grippanti nei punti di presa

Qualifica: arma sportiva

Peso: 3.800 g scarica, senza ottica

Prezzo: 1.129 euro, Iva inclusa