Cosa vuol dire, davvero, la croce nel cerchio?

È il simbolo che contraddistingue i bossoli “da guerra” usati dall’esercito italiano, che tanti grattacapi giudiziari sono costati a inconsapevoli appassionati. Ma cosa significa di preciso?

La “croce nel cerchio” che si trova sui bossoli militari utilizzati dalle nostre forze armate e di polizia è un simbolo ormai codificato da decenni nell’ambito della Nato (North atlantic treaty organization) ovvero dell’organizzazione militare del Patto atlantico che dal 1949 costituisce una alleanza politico-militare tra i principali Paesi del mondo occidentale (Stati Uniti in primis). Ma che cosa vuol dire di preciso? In realtà non è un simbolo destinato a “certificare” meramente la natura militare delle munizioni in questione, bensì serve ad attestare che la cartuccia che porta quel simbolo è stata realizzata secondo un protocollo standard uguale per tutti i Paesi del Patto atlantico e che, di conseguenza, ne è garantito il funzionamento affidabile in tutte le armi leggere di quel calibro, adottate da tutti i Paesi dell’alleanza. Le cartucce dotate di quel simbolo si può quindi presumere, senza necessità di verifica, che siano state realizzate secondo specifici standard, che abbiano specifiche caratteristiche (peso di palla, pressione di esercizio, velocità alla bocca, precisione minima). Di conseguenza la croce nel cerchio è una certificazione di intercambiabilità delle cartucce, a prescindere dallo stabilimento produttore e dal Paese di produzione.

Per la verità, ed è l’aspetto più paradossale, il simbolo della croce nel cerchio da solo non significa nulla, se non è accompagnato sugli imballaggi da un ulteriore simbolo che è, in effetti, il “vero” simbolo dell’intercambiabilità su base Nato di una cartuccia: si tratta del simbolo del quadrifoglio (sotto). Questo simbolo si trova stampigliato sulle cassette metalliche o sulle casse in legno, da solo quando rappresenta l’intercambiabilità delle sole munizioni, mentre è inscritto in un quadrato quando intende rappresentare sia l’intercambiabilità delle munizioni, sia l’intercambiabilità delle maglie dei nastri (nel caso di munizioni nastrate per mitragliatrici). Il manuale Nato per la prova e l’ispezione delle munizioni per armi portatili, al paragrafo 1.6.2.1 non lascia dubbi al riguardo: “Nell’ambito della standardizzazione del munizionamento per armi portatili, il marchio Nato (croce nel cerchio) da solo, senza il simbolo di intercambiabilità Nato (quadrifoglio) sull’imballaggio originale esterno, non ha significato ufficiale. Di conseguenza è possibile, ma non può essere garantito, che (la munizione) cameri correttamente in un’arma. Non si può neppure presumere di conseguenza che la munizione produca le prestazioni previste o il necessario livello di sicurezza richiesto dagli standard”.