Confavi: colpo di mano del governo

La Confavi rende noto che il 7 giugno il ministero dell’Ambiente ha ripresentato alle regioni la bozza di un decreto legge a dir poco vessatorio nei confronti dei cacciatori. “Lascia sconcertati”, si legge nel comunicato, “l’atteggiamento del recidivo ministro dell’Ambiente che tenta ancora una volta di imporre alle regioni italiane i criteri minimi uniformi per la gestione e la conservazione dei siti che formano la rete ecologica comunitaria Natura 2000. La boz… La Confavi rende noto che il 7 giugno il ministero dell’Ambiente ha ripresentato alle regioni la bozza di un decreto legge a dir poco vessatorio nei confronti dei cacciatori. “Lascia sconcertati”, si legge nel comunicato, “l’atteggiamento del recidivo ministro dell’Ambiente che tenta ancora una volta di imporre alle regioni italiane i criteri minimi uniformi per la gestione e la conservazione dei siti che formano la rete ecologica comunitaria Natura 2000. La bozza del decreto prevede, tra le altre nefandezze, il divieto di esercitare l’attività venatoria prima del 1° ottobre di ogni anno e nel mese di gennaio, il divieto di applicare il regime di deroga alle specie consentite dalle direttive comunitarie, il divieto di utilizzo del munizionamento con pallini di piombo nelle zone umide, il divieto di effettuare ripopolamenti a scopo venatorio, il divieto di abbattimento della pernice bianca, del combattente e della moretta, il divieto di svolgere attività di addestramento cani prima della prima domenica di settembre e dopo la chiusura della stagione venatoria, nonché la costituzione di nuove zone per l’allenamento e l’addestramento cani. Nonostante l’imponente manifestazione del primo settembre scorso, nonostante il parere nettamente contrario espresso dalle regioni italiane, nonostante la palese contrarietà manifestata dalle categorie economiche e sociali, il governo insiste ostinatamente nel voler imporre vincoli insostenibili che nessuno vuole, neppure richiesti ma addirittura esplicitamente avversati dall’Unione europea. La Confavi invita tutti gli interessati a prepararsi per la mobilitazione generale, perché presto il mondo venatorio sarà costretto a tornare in piazza per difendersi dalle angherie di un governo che nulla di buono può riservare alle nostre categorie”.