Come si cambia…

Ricordate il “tavolo tecnico” promesso dal ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, per semplificare tutte le procedure che riguardano le armi? Ha concluso il suo lavoro e restano ora solo da tradurre in forma legale alcune modifiche che investono soprattutto le imprese: la durata delle licenze commerciali (da un anno a tre), le modalità di spedizione delle armi, la definizione puntuale dei termini “parte d’arma” e “semilavorato”, delle katane per uso ornam… Ricordate il “tavolo tecnico” promesso dal ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, per semplificare tutte le procedure che riguardano le armi? Ha concluso il suo lavoro e restano ora solo da tradurre in forma legale alcune modifiche che investono soprattutto le imprese: la durata delle licenze commerciali (da un anno a tre), le modalità di spedizione delle armi, la definizione puntuale dei termini “parte d’arma” e “semilavorato”, delle katane per uso ornamentale e altro, nonché della differenza tra pallini e pallettoni. Attendiamo la traduzione pratica di tutto questo lavoro, tuttavia occorre dire che l’avremmo considerato pura fantascienza solo fino a qualche mese fa. Bene Scajola, ma anche il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha fatto capire di voler arrivare presto a un nuovo Testo unico sulle armi, in linea con le direttive europee: efficiente, funzionale e moderno. Contiamo di dare una sbirciatina appena possibile. Qualcosa da dire, magari, l’abbiamo anche noi, se non altro perché raccogliamo notizia di tutte le storture e le esigenze sul territorio italiano. C’è qualche novità anche per il sistema informatico interattivo Space: il ministero ha qui dovuto invertire la rotta. L’iniziativa era stata finanziata con fondi europei destinati al Mezzogiorno d’Italia, dunque l’Unione europea ha disposto che sia rivolto primariamente ai cittadini (e non alle aziende, in particolare per la parte relativa alle catalogazioni) di quattro regioni del Sud. Partirà perciò la sperimentazione in alcune questure di queste regioni e i cittadini saranno invitati a registrarsi e a effettuare richieste di Porto d’ arma e denunce direttamente on-line. Se dobbiamo ringraziare la crisi lo facciamo subito. Ma evidentemente deve anche essere successo che certe istituzioni sono riuscite a liberarsi della diffidenza verso il settore. Così anche l’assessorato alle Attività produttive della provincia di Brescia ha presentato il progetto della “Filiera integrata armi sportive”. Sotto questa denominazione si trovano 70 imprese armiere della Val Trompia, che hanno deciso di “fare sistema” e di mettere a disposizione dell’intero gruppo idee e tecnologie per garantire un futuro a questo tessuto produttivo. Grazie a questa iniziativa, soprattutto, la filiera potrà accedere a nuove forme di contributi per lo sviluppo di processi produttivi che apporteranno nuova linfa al settore. «Questo comparto virtuoso delle armi sportive», ha spiegato l’assessore Giorgio Bontempi, «ben rappresenta in tutto il mondo il made in Italy». «Per la prima volta dopo 500 anni», ha commentato Massimo Tanfoglio, vicepresidente del Consorzio armaioli bresciani, «il nostro segmento ha avuto un riconoscimento ufficiale. Dobbiamo realizzare una serie di progetti di valenza internazionale, dato che il 60 per cento di questo mercato, nel mondo, viene prodotto in provincia di Brescia. Il mercato di riferimento, quello nordamericano, è in crisi, dobbiamo quindi puntare anche su altre realtà estere, tenendo conto del nostro valore e della nostra qualità».