Classificazione delle armi: dove guardare?

Una delle domande ricorrenti tra gli appassionati è quella relativa a dove andare a parare nel momento in cui si voglia conoscere la qualifica di un’arma: ovvero se l’arma sia comune o sportiva oppure da caccia.

La risposta più ovvia è, naturalmente, quella di andare a consultare il sito del Banco di prova e, in particolare, la pagina con il motore di ricerca dei codici di classificazione, che il Banco di prova è competente a rilasciare dal 2012 (per sapere come districarsi tra i vari codici, CLICCA QUI). Il punto è che talvolta, il servizio di classificazione del Banco di prova non contiene la risposta che si sta cercando. Questo avviene, in particolare, per quelle armi che erano state commercializzate prima del 2012 (in vigenza, cioè, del Catalogo nazionale delle armi), sono uscite di produzione e nessun produttore o importatore ha mai fatto un’istanza per la classificazione.

Cosa fare in quel caso? La soluzione è una e una sola: occorre andare a consultare il vecchio catalogo nazionale delle armi. Questo perché se è vero (ed è vero) che il catalogo nazionale delle armi è stato abrogato dalla legge di stabilità 2011, è altrettanto vero che le classificazioni sportive a suo tempo approvate dalla Commissione consultiva centrale per il controllo delle armi rimangono valide a tutt’oggi.

Purtroppo anche questa eventualità può anche non essere sufficiente a chiarire la situazione relativamente alla propria arma, nel senso che può accadere che uno specifico modello di arma non sia presente né sul catalogo nazionale né sul sito del Banco di prova. In quel caso, molto probabilmente, si tratta di armi che erano prodotte o importate in Italia prima dell’entrata in vigore del Catalogo nazionale e che, quindi, non sono né catalogate, né classificate. In questo caso, sono armi comuni da sparo (non possono essere sportive), oppure armi da caccia.

Quando un’arma è da caccia? Sono armi da caccia quelle armi comuni da sparo lunghe (non sportive e non pistole o revolver), che non appartengano alle categorie europee A6, A7, A8 o B9 e che abbiano le caratteristiche previste dall’articolo 13 della legge 157/92.