Cimeli militari a castel Sant’Angelo

In occasione della ricorrenza dei cento anni dallo scoppio della guerra 1914-1918, a castel Sant’Angelo è stata inaugurata la mostra “Castel Sant’Angelo e la Grande Guerra”

 

In occasione della ricorrenza dei cento anni dallo scoppio della guerra 1914-1918, a castel Sant’Angelo è stata inaugurata la mostra “Castel Sant’Angelo e la Grande Guerra”, a cura della Soprintendenza speciale per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico e per il polo museale della città di Roma, insieme al Museo centrale del Risorgimento di Roma. La fortezza romana, sorta sul Mausoleo di Adriano, ebbe infatti un ruolo, a partire dal 1914, come luogo di commemorazione e custodia di cimeli militari e delle Bandiere di guerra dei reparti militari.

Oltre alle note armi in dotazione al Regio Esercito, come la mitragliatrice Villar Perosa, la pistola Glisenti 1910, la bomba a mano Sipe, il fucile Carcano ’91 (con un’interessante tavola degli stadi di lavorazione della sua cartuccia, donata dal re Vittorio Emanuele III), sono in esposizione anche inedite di testimonianze artistiche realizzate dai pittori-soldato sui campi di battaglia. Tra queste, pregevoli opere dell’artista Lodovico Pogliaghi, che nel 1915 si arruolò, quasi sessantenne, per documentare con i suoi pennelli e carboncini le operazioni belliche sul fronte orientale. Completa il percorso una selezione di filmati d’epoca realizzati dall’Istituto Luce sull’attività di Castel Sant’Angelo e sulla Cerimonia delle bandiere, avvenuta nel 1935, quando vennero trasferite tutte le bandiere da Castel Sant’Angelo al Vittoriano (dove risiedono ancor oggi).

 

L’esposizione è stata allestita nelle sale “Rotonda”, delle “Colonne”, dei “Reparti d’assalto” e della “Cavalleria”, che vennero appositamente decorate nel 1926 con affreschi e stucchi da Duilio Cambellotti, per accogliere le bandiere, i labari e i cimeli delle unità disciolte dopo la prima guerra Mondiale. In occasione della mostra, è stato presentato per la prima volta al pubblico il Fondo archivistico “Dei caduti nelle guerre dell’indipendenza 1848-1870, nelle guerre coloniali e nella guerra 1915-1918”, costituito da una importante ed esclusiva documentazione, raccolta tra il 1927 e il 1929 su tutto il territorio nazionale. Fra gli oggetti più toccanti esposti, una collezione di orologi appartenuti ai soldati del III Reparto d’Assalto di Brescia: venivano lasciati dai fanti in trincea prima dell’assalto, come ricordo. All’interno delle casse spesso veniva inciso, con un chiodo, il nome e la data del proprietario. Furono raccolti dalle madri e mogli dei caduti e cuciti su un labaro che venne conservato in Castello fino al suo recentissimo ritrovamento. Interessante anche un cimelio dell’asso dell’aviazione Francesco Baracca: si tratta del piano di coda di un aereo austriaco abbattuto dal famoso pilota italiano. La mostra rimarrà aperta fino all’11 gennaio 2015, tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 9 alle 19.

(Andrea Cionci)