Bloccata la Adamo

Pare che la senatrice abbia ritirato gli emendamenti ingiustamente penalizzanti per il settore e che, domani, il disegno di legge 79/2012 subisca un consistente e forse clamoroso ridimensionamento.

 

In prima commissione affari costituzionali del senato oggi è ripreso l'esame del disegno di legge n° 3365. La senatrice Marilena Adamo (pd) ha ritirato i suoi emendamenti tendenti a sottoporre gli appassionati a una serie di controlli del tutto inapplicabili (e anche inutili), del tutto avulsi dal contesto dello schema di decreto. Il senatore Lucio Malan (nella foto, pdl) ha illustrato l'emendamento 1.6, diretto a sopprimere il criterio di "somiglianza" delle armi comuni con quelle automatiche in base al quale un'arma può essere definita sportiva. Ha ricordato che il catalogo delle armi è stato soppresso per ottemperare alle norme dell'Unione europea, ma il decreto-legge introduce una procedura che di fatto conferma quel catalogo. In particolare, si mantiene la commissione consultiva centrale per il controllo delle armi, di cui fanno parte persone in palese conflitto di interessi. 

Il senatore Sergio Divina (lega nord) ha auspicato modifiche per evitare l'inopportuna distinzione tra armi venatorie e armi sportive introdotta dai senatori Maurizio Saia e Franco Orsi (pdl). Infine, ha ricordato che ad avviso delle associazioni sportive di tiro, il limite previsto per il possesso di colpi è troppo basso e mette a rischio la possibilità di svolgere le tradizionali manifestazioni sportive.

Il seguito dell'esame congiunto è stato rinviato a domani alle ore 15,30. Sembra, comunque, che pdl e lega vogliano cancellare la parte relativa alle armi del disegno di legge. In caso contrario, è previsto l'avvio di una procedura d'infrazione in sede comunitaria.