Beretta prende a schiaffi la crisi

Il gruppo Beretta testimonia anche in questi tempi di crisi la capacità di soddisfare le aspettative della clientela e difendere la qualità del made in Italy nel mondo: lo testimonia la previsione di chiudere il 2011 con ricavi consolidati a 480 milioni di euro, in incremento rispetto ai 450,2 del 2010

Il gruppo Beretta testimonia anche in questi tempi di crisi la capacità di soddisfare le aspettative della clientela e difendere la qualità del made in Italy nel mondo: lo testimonia la previsione di chiudere il 2011 con ricavi consolidati a 480 milioni di euro, in incremento rispetto ai 450,2 del 2010. Ma bisogna proseguire sulla strada dell'evoluzione e del miglioramento. «Per far questo», ha spiegato Franco Gussalli Beretta, amministratore delegato della Beretta spa,«è necessario cambiare mentalità. Il prodotto deve essere seguito in tutta la fase fino a quando viene esposto in armeria. Fondamentale sarà poi il sell out: tutto il reparto commerciale dovrà continuare a mettere in atto strategie atte a conquistare l'interesse del consumatore». Ridurre i costi, essere più competitivi e garantire l'assoluta qualità saranno gli altri obiettivi per il nuovo anno, come evidenziato dal direttore generale, Carlo Ferlito: strategie e traguardi delineati durante l'incontro con i dirigenti aziendali, servito anche per ricordare altre performance, come l'incremento delle vendite di accessori e capi d'abbigliamento realizzate dal gruppo, e che solo il 30% del business del gruppo viene realizzato in Italia ed Europa, il resto si concretizza nella parte restante del mondo, in particolare nel Nord America.