Bando del piombo: l’intergruppo Biodiversità si attiva contro la cattiva amministrazione

L’ombudsman europeo, che è la figura destinata a evidenziare ritardi, abusi e inefficienze nel buon andamento delle procedure legislative a livello di Unione europea, ha riconosciuto un caso di mala amministrazione da parte dell’autorità europea per la sicurezza del cibo (Efsa), per quanto riguarda la sua incapacità di fornire nei tempi previsti la documentazione che era stata richiesta dalla Federazione europea per la caccia e la conservazione (Face) nell’ambito della procedura per la messa al bando del piombo, attualmente in corso di definizione. La questione, portata all’attenzione pubblica da un articolo dell’Essf (European shooting sports forum) sul portale europeo Euractiv, è stata ripresa dall’Intergruppo Biodiversità, caccia e ruralità in seno al Parlamento europeo, che ha inviato una nota all’attenzione dei commissari Sinkevicious, Kyriakides, Breton e al direttore esecutivo dell’Echa, Shay O’Malley, una serie di problematiche sulla cattiva amministrazione secondo cui l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) avrebbe gestito una richiesta di accesso pubblico ai dati rilevanti. Lo ha reso noto il vicepresidente Marco Dreosto, firmatario della lettera in argomento, che ha dichiarato: “I dati in questione costituivano un pilastro importante del parere dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa) in merito alla restrizione del piombo nelle munizioni, ma non sono stati resi disponibili per la consultazione pubblica, facendo emergere palesemente i ripetuti ritardi dell’Efsa nel fornire l’accesso ai dati rilevanti sulla salute umana, utilizzati da Echa a supporto del proprio lavoro. Un palese esempio di mancanza di trasparenza che non poteva essere sottaciuto e che mina la credibilità delle proposte comunitarie di fronte ai cittadini dell’Ue”.