Armi e Tiro di gennaio

Il nuovo anno si apre all’insegna dell’attualità: il Ris di Parma ha consegnato al Tar della Lombardia una perizia che sconfessa il ministero dell’Interno sulla questione freni di bocca. Quanto vale il settore armiero italiano? L’Anpam lo ha chiesto all’università di Urbino, e i riscontri sono sconcertanti: tra ricavi diretti e indotto, si arriva addirittura a mezzo punto di Pil!

Il nuovo anno si apre all'insegna dell'attualità: il Ris di Parma ha consegnato al Tar della Lombardia una perizia che sconfessa il ministero dell'Interno sulla questione freni di bocca. Quanto vale il settore armiero italiano? L'Anpam lo ha chiesto all'università di Urbino, e i riscontri sono sconcertanti: tra ricavi diretti e indotto, si arriva addirittura a mezzo punto di Pil! Il settore delle prove si apre con una prestigiosa semiautomatica full metal per il Tiro dinamico: è l'elvetica Sphinx 3000 competition Production calibro 9×21. Più economica di una polimerica è, invece, la Stoeger Cougar 8000 L calibro 9×21, riedizione della Cougar L di Beretta. Cattivissimo, a partire dal look, il pompa "assistito" Armsan Armtac Rs-X2 Digital army green calibro 12/76, è invece snello e leggero il sovrapposto Fabarm Elos venti Al calibro 20. Super precisione sulla distanza è quello che si chiede alla carabina Bcm Tmr calibro 6,5×47 Lapua, e l'arma non tradisce le aspettative; perfetta per iniziare (e non solo), la Tikka T3 Varmint calibro .223 Remington. Chiappa firearms ha reinterpretato un grande classico, con il fucile 1886 Kodiak calibro .45-70: un lever action tutta caccia per i grossi mammiferi europei e americani. Dalla vicina Slovenia, una bolt-action su azione Mauser economica ma di grande rendimento, è la Bock Kranj calibro 7×64. Menù ghiotto per gli appassionati di Ex ordinanza e collezione: dai carteggi originali Beretta, in esclusiva, tutta l'evoluzione dalla pistola modello 1931 alla 1935. E poi le tecniche di tiro al buio, la ricarica del 9,3×64, i talenti emergenti in vista dell'Olimpiade di Londra 2012, la caccia al fagiano e al leopardo, le nuove cartucce Baschieri & Pellagri per il Tiro a volo con polvere Mb e molto, molto di più. Buon 2012 con Armi e Tiro!

Il polso della situazione

 

Catalogo e inneschi. A parte voci non controllate di circolari o leggine in preparazione, tutto tace. In primis dalle organizzazioni di categoria. Saremo gli ultimi a sapere cosa ci tocca?

Invece sembra certo che la commissione consultiva abbia accettato la soluzione proposta da Anpam e sostenuta anche da Assoarmieri, attraverso la quale il limite dei 25 mila inneschi e dei 50 mila bossoli innescati sarà applicato soltanto ai locali in cui ha accesso il pubblico. Le quantità in eccesso potranno essere detenute o negli armadi che già ospitano le cartucce cariche o nelle camere blindate.

 

Fatturati ok. Fiocchi va bene, anzi è in crescita, Beretta prevede di chiudere il 2011 con ricavi consolidati a 480 milioni di euro, in incremento rispetto ai 450,2 del 2010. L’amministratore delegato, Franco Gussalli Beretta, spiega che «è necessario cambiare mentalità. Il prodotto deve essere seguito in tutta la fase fino a quando viene esposto in armeria. Fondamentale sarà poi il sell out: tutto il reparto commerciale dovrà continuare a mettere in atto strategie atte a conquistare l'interesse del consumatore». Ridurre i costi, essere più competitivi e garantire l'assoluta qualità sono gli altri obiettivi per il nuovo anno e per combattere la congiuntura economica non certo felice: d’altra parte solo il 30% del business del gruppo viene realizzato in Italia ed Europa, il “grosso” si concretizza nella parte restante del mondo, in particolare nel Nord America.

 

Hacker. Qui Fiocchi va meno bene. Il suo sito web e le sue risorse informatiche sono state messe a rischio. La pubblicazione della foto di un bossolo marcato Fiocchi, presumibilmente sparato dalla polizia in piazza Tahrir contro i dimostranti, ha scatenato l’attacco di Anonymous, termine dietro il quale si cela un gruppo di hacker che negli ultimi mesi sono assurti agli onori della cronaca per gli attacchi portati ai siti di banche, istituzioni e aziende in tutto il mondo. “Notiamo con disappunto”, riporta un messaggio degli hacker, “che la nostra recente azione nei vostri confronti non ha sortito l’effetto sperato, ossia un vostro impegno formale a non fornire munizionamenti, know how, supporto e/o consulenza a governi, agenzie di law enforcemento altre entità che si rendono responsabili dell’utilizzo dei vostri prodotti, se così è possibile chiamarli, in maniera sconsidarata, illegale e in palese violazione delle normative sul commercio di materiale bellico”.

Immediata la risposta della Fiocchi munizioni con il suo presidente Stefano Fiocchi: “Fiocchi munizioni opera da 135 anni nel rispetto della legge e tutte le attività sono nel rispetto delle leggi vigenti e sottoposte alla vigilanza delle competenti autorità nazionali e internazionali. Il tutto condotto con un forte senso di responsabilità nei confronti dei propri collaboratori e dell’intera comunità nella quale essa opera. Le accuse che, quindi, ci vengono rivolte sono prive di ogni fondamento e ledono l’integrità morale della famiglia Fiocchi nonché di tutti gli operatori coinvolti. La conduzione aziendale vede oggi operativa la quarta generazione a conferma di una solida e indiscutibile osservanza dei principi etici che governano l’attività imprenditoriale. D’altra parte, coloro che stanno attuando queste azioni di sabotaggio rivendicano nei propri comunicati valori che non praticano: agiscono illegalmente, recano danno, si nascondono dietro sigle senza volto e si ergono a giudici di ciò che non conoscono”. Purtroppo è così, il legittimo commercio di armi e munizioni è sempre considerato traffico illegale ed è difficile spiegare il contrario a chi non vuol capire. Fiocchi ha effettuato l’ultima fornitura al legittimo governo egiziano nel 2009: 50 mila cartucce. Sull’utilizzo che un governo legittimo fa di queste munizioni evidentemente Fiocchi non può essere responsabile. Come Fiocchi, siamo convinti che armi e munizioni siano ancora purtroppo decisamente utili per contrastare criminalità e terrorismo in questa società che non è certo perfetta…

 

Adamo. Accade il terribile fatto di cronaca, purtroppo, e Marilena Adamo non si lascia sfuggire l’occasione. La senatrice il 14 dicembre scorso ha denunciato che «in Italia le armi circolano troppo facilmente e quello che è successo a Firenze ne è la tragica dimostrazione». «Quanto è accaduto», ha spiegato «solleva un problema serissimo che da tempo denunciamo: la facilità con la quale circolano armi nel Paese e soprattutto restano nelle mani di persone pericolose, con precedenti o fortemente disturbate sul piano psichico. Quanti altri episodi analoghi devono accadere prima di metter mano alla normativa per modificare questa gestione burocratica e inutile del rilascio e, soprattutto, del rinnovo del porto d'armi?».

E giù naturalmente la sua solita sequela di proposte nell'interrogazione al ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri: più stringente il controllo sanitario in occasione del rilascio-rinnovo del Porto d'armi; banca dati comune tra ministero della Salute e ministero dell'Interno e i relativi uffici periferici; previsioni in merito alle conseguenze dell’abolizione del catalogo nazionale delle armi comuni da sparo; complessiva revisione legislativa della materia. Non che la revisione non ci farebbe piacere, ma decisamente con altri presupposti: cioè che non si disarmasse a priori la gente onesta che pratica attività sportive, colleziona o si vuole difendere.

 

Informazione. Il progetto d’innovazione continua di Armi e Tiro è appena agli inizi: da questo mese la rivista è scaricabile in formato digitale su web, su tablet e smartphone. Se ne può acquistare una copia, l’abbonamento semestrale o annuale a prezzi interessanti. E poi, come già è noto, si possono acquistare tutte le prove dal 1988 in formato elettronico, si può consultare il sito sempre aggiornato, frequentare il forum e le community su Facebook. Soprattutto, si può interagire con la redazione. Che è la cosa che ci piace di più e ci arricchisce. Quindi, avanti: noi siamo qui!