Adamo e il suo ddl viziato dalle ondate emotive

“Dopo i tragici fatti di Mantova ancora più urgente restringere l’uso e il possesso delle armi. Oggi ricorre il settimo anniversario della strage di Via Carcano a Milano e domani, su mia sollecitazione, comincerà l’esame del disegno di legge di modifica della normativa sul porto d’armi che ho presentato proprio un anno fa”. Lo annuncia la senatrice del partito democratico Marilena Adamo. Vicina ai Comitati dei parenti delle vittime 2003 (Milano ed Aci Castello), assetati di giustizia, ma ai dan

“Dopo i tragici  fatti di Mantova ancora più urgente restringere l’uso e il possesso delle armi. Oggi ricorre il settimo anniversario della strage di Via Carcano a Milano e domani, su mia sollecitazione, comincerà l’esame del disegno di legge di modifica della normativa sul porto d’armi che ho presentato proprio un anno fa”. Lo annuncia la senatrice del partito democratico Marilena Adamo. Vicina ai Comitati dei parenti delle vittime 2003 (Milano ed Aci Castello), assetati di giustizia, ma ai danni dei cittadini appassionati di armi e non certo per esigere che quanti sono deputati ai controlli facciano il loro dovere con leggi che già ora sono restrittive. La senatrice sembra avere un’altra idea in mente. 

“La speranza è che la discussione sulla nuova legge sia occasione per una grande campagna contro la diffusione delle armi che certe politiche sicuritarie incoraggiano”, aveva detto a suo tempo la senatrice, “aumentando il tasso di aggressività diffusa e mettendo in pericolo la vita di troppi innocenti”.

Le sue paure non sono suffragate da sufficienti elementi reali e i casi di cronaca, pur drammatici, per fortuna in Italia non sono così frequenti. Ma la senatrice milanese è molto “sensibile”, oppure ha trovato occasione per farsi pubblicità. “Il 5 maggio del 2003 un uomo ha sparato e ucciso sua moglie, una vicina di casa e ferito tre passanti in un raptus omicida. Sono passati sette anni e non è ancora giunta alcuna risposta alle famiglie delle vittime da parte delle istituzioni. Quell’uomo in passato era stato sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio e risulta che all’epoca fosse in cura presso un neurologo eppure deteneva regolarmente una pistola”.
“Come è possibile”, continua la senatrice Pd banalizzando una legge comunque efficente, “che tuttora in Italia per ottenere il porto d’armi sia sufficiente un semplice certificato medico e che non siano previsti periodici controlli sulla idoneità psicofisica? La scorsa settimana un fatto simile è successo a Mantova, e anche in quel caso l’assassino aveva regolare porto d’armi”.
“È tempo per il Parlamento di dare una risposta ai parenti delle vittime e di affrontare responsabilmente la questione: questo sì sarebbe un vero contributo alla sicurezza dei cittadini”
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Insieme ad altri colleghi, tra cui i senatori Serra e Del Vecchio, ha presentato un disegno di legge che si propone di aggiornare la disciplina sul porto d’armi e sulla detenzione anche ad uso sportivo, con l’obiettivo di introdurre ulteriori controlli sul rilascio delle licenze: periodici controlli sulla permanenza dei requisiti, riduzione della durata della licenza del porto d’armi per la caccia, l’anagrafe informatizzata dei detentori di armi, nel rispetto della privacy, in collaborazione con le aziende sanitarie locali, nuove norme per la custodia anche delle armi ad uso sportivo e l’obbligo di un’assicurazione per la responsabilità civile.