Acv e Confavi contro il Parco della laguna

L’Associazione cacciatori veneti e la Confavi hanno organizzato un corteo acqueo con oltre 400 imbarcazioni, per manifestare contro la proposta di legge di istituire il Parco nazionale della laguna di Venezia. Alla manifestazione hanno aderito le categorie produttive e numerose associazioni sportive, venatorie e culturali. Gli organizzatori lamentano il fatto che la proposta legislativa è stata presentata in Parlamento da parte di deputati della sinistra ven… [

] L’Associazione cacciatori veneti e la Confavi hanno organizzato un corteo acqueo con oltre 400 imbarcazioni, per manifestare contro la proposta di legge di istituire il Parco nazionale della laguna di Venezia. Alla manifestazione hanno aderito le categorie produttive e numerose associazioni sportive, venatorie e culturali. Gli organizzatori lamentano il fatto che la proposta legislativa è stata presentata in Parlamento da parte di deputati della sinistra veneziana, senza consultare e informare i cittadini residenti sulle ricadute negative conseguenti alla costituzione del Parco. «I cittadini veneziani», ha detto il presidente Confavi, Maria Cristina Caretta, «devono sapere che istituire un Parco significa imbalsamare un territorio. Solo in Italia all’interno dei Parchi è completamente vietata l’attività venatoria e viene drasticamente penalizzata la pesca, che a Venezia garantisce un futuro dignitoso a migliaia di famiglie. Oltre a queste restrizioni, vengono condizionate le attività agricole ma soprattutto vengono esautorate le istituzioni locali, dal momento che sarà l’ente parco a decidere se autorizzare le varie attività esercitate sul territorio. Ritengo che esistano già normative sufficienti per gestire il territorio senza il bisogno di creare carrozzoni politici per garantire comode poltrone a spese di chi, con il sacrificio quotidiano, vive e lavora nella laguna veneziana. Per garantire una corretta e completa informazione a tutti i cittadini», ha concluso il presidente Caretta, «abbiamo ritenuto indispensabile costituire un Comitato per la tutela della laguna di Venezia, che avrà il compito di consultare i cittadini residenti nell’area che sarebbe inclusa nel Parco chiedendo la sottoscrizione di una petizione popolare nle caso in cui emergesse la loro prevedibile contrarietà. Riteniamo che questa consultazione preventiva sia un atto di democrazia e un segno di rispetto nei confronti di chi da sempre tutela l’ambiente non per moda ma per necessità e ha mantenuto nei secoli la laguna veneziana in condizioni tali da garantire l’equilibrio tra le attività umane e la tutela ambientale».