Seriamente full size

Deriva dalla compact P-07, della quale ripropone anche la possibilità di scambiare l’abbatticane con la sicura manuale, a scelta del proprietario. È affidabile e precisa e la controllabilità è eccellente

I produttori di semiautomatiche destinate ai militari e al law enforcement normalmente mettono a punto una full size alla quale magari segue una versione di dimensioni ridotte. Al contrario, la P-09 deriva dalla compatta P-07 (Armi e Tiro, agosto 2010). La Casa ceca conferma la priorità data alle pistole di dimensioni contenute con la nuovissima striker fired P-10C, alla quale è lecito supporre farà seguito una versione “ingrandita”.

La full size polimerica P-09 ha chiusura geometrica a corto rinculo di canna sistema Colt-Browning modificato, scatto misto facoltativo Doppia azione-Singola azione, cane esterno e percussore inerziale. Nato a 19 colpi, il caricatore distribuito nel nostro Paese contiene 15 cartucce, per le note limitazioni giuridiche. Il relativo pulsante di sgancio è reversibile, per l'operazione il produttore consiglia di rivolgersi a un armaiolo. Come da tradizione Cz, il carrello scorre all’interno del fusto. La forma della slitta otturatore denota tratti moderni il cui aspetto formale è asservito alla funzionalità: gli spigoli sono smussati, il frontale arrotondato facilita il rinfoderamento. Sveltisce la linea e anche l'inserimento in fondina il disegno rastremato del carrello, particolarmente evidente nel tratto tra la camera di scoppio e la volata. La finestra d’espulsione è oltremodo ampia e svasata, per agevolare la fuoriuscita del bossolo. Come per l’accoppiamento tra la canna e il carrello, quest’ultimo scorre nel fusto con giochi che prediligono l’affidabilità ma senza penalizzare la precisione. Il fusto in polimeri contribuisce al contenimento del peso dell’arma, sebbene gli 860 grammi della P-09 scarica non siano pochi, per la categoria d’appartenenza. Anche le dimensioni della pistola sono importanti. Dal dust cover sono ricavate le guide Picatinny con ben cinque sedi trasversali per il blocco delle mire ausiliarie. Nel fianco destro del dust cover è inglobata la piastrina d’acciaio col numero di matricola, che è riportato pure sul lato destro del carrello e della camera di scoppio. Nel fusto alloggiano due corpi metallici principali: il blocchetto anteriore e il pacchetto di scatto. Il primo tiene il fulcro del grilletto e il perno trasversale dell’hold open che interagisce con la pista inclinata ricavata dall’appendice della camera di scoppio. Il pacchetto di scatto si caratterizza per l’espulsore basculante. La leva di scatto non è doppia, ma è presente sul solo lato destro del fusto. Le alette di scorrimento anteriori del carrello sono ricavate dal blocchetto citato, le posteriori dal pacchetto di scatto. Il ponticello ha il rest e il frontale rigato per stabilizzare l’indice della mano debole nel tiro a due mani ed è ampio, per il tiro con i guanti. A migliorare la tenuta del pollice della mano debole, sempre nel tiro a due mani, provvedono i risalti ambidestri inclinati, integrali al fusto, con texture scabra. Il grilletto d’acciaio, liscio e sottile, ha i bordi arrotondati che lo rendono piacevole al tatto e non ledono l’indice nemmeno dopo aver sparato molti colpi. Il posizionamento del pulsante rigato di sgancio del caricatore offre un buon compromesso tra accessibilità e protezione dalle attivazioni accidentali. L’impugnatura ambidestra ha accenni d’incavatura per l’appoggio del pollice. Peculiare la cresta del cane, dalle linee squadrate, col lato superiore rigato. Il portacorreggiolo denota la destinazione elettiva della Cz. La canna è lunga 116,5 mm, la rigatura ha 6 principi destrorsi. La camera di scoppio, di conformazione prismatica, attua la chiusura geometrica inserendosi nella finestra d'espulsione del carrello. L'aggiustaggio con la slitta otturatore favorisce l’affidabilità, con giochi in culatta palesi, però non eccessivi. Dall’appendice della canna è ricavata la rampa d’alimentazione, ripida ma lucidata con cura, ben raccordata alla smussatura del bordo della camera di scoppio. Dall’appendice è anche ricavata la pista inclinata che interagisce col traversino dell’hold open: per l’abbassamento della culatta, allo sparo, nonché per il sollevamento di quest’ultima quando il carrello riporta la canna in posizione avanzata, ripristinando la chiusura. Alle estremità dell’asta di guida, in polimeri, è vincolata la molla di recupero piatta, verniciata di blu. La P-09 ha blocco automatico al percussore e tacca di mezza monta del cane. Come anticipato, la sicura manuale è intercambiabile con il comando di solo disarmo. In entrambi i casi le leve sono ambidestre. La sicura manuale può essere inserita col cane armato o a mezza monta: l'attivazione copre i punti rossi sul fusto e blocca sia il cane sia la slitta otturatore. Se il cane è a mezza monta, l'inserimento della sicura manuale ne inibisce l’armamento. La leva di disarmo è munita di una piccola molla di ritorno a filo e non può rimanere inserita per fungere da sicura manuale. La sua attivazione porta il cane sulla mezza monta. La Casa consiglia di tenere il cane in tale posizione quando si deve sfilare il carrello dal fusto, per lo smontaggio ordinario. Da segnalare, sempre per lo smontaggio, la notevole forza necessaria a estrarre l’hold open, a causa della resistenza della relativa molla di ritorno a filo. Quest'ultima, infatti, impegna l'apposita scanalatura ricavata dal traversino solidale allo slide stop.

La tacca di mira fissa, d’acciaio, è innestata a coda di rondine ed è bloccata con un grano esagonale. Il profilo basso, sfuggente e con gli spigoli smussati, agevola il porto e il maneggio. Il traguardo è stretto rispetto al mirino, per un’arma per difesa. Per il tiro con poca luce la tacca è provvista di due dot fosforescenti ai quali far corrispondere quello al mirino, dello stesso tipo ma più grande. Il mirino è innestato a coda di rondine dal frontale del carrello ed è fermato con un grano esagonale. La forma squadrata e le buone dimensioni permettono sia la precisione di allineamento con la tacca sia la rapidità d’acquisizione. Per la taratura della derivazione è possibile far traslare la tacca nella propria sede, per l’alzo si sostituisce il mirino con altri di differente altezza. Il mirino fornito è contrassegnato dal numero 3, impresso anteriormente. Dal dust cover sono ricavate le guide per l’installazione di sistemi di puntamento ausiliari.

La Doppia azione ha lunghezza media e attriti indesiderati percettibili ma irrilevanti per l’uso pratico. Il peso di sgancio, in linea col valore massimo di 6 kgf dichiarato dal produttore, richiede un azionamento deciso. La transizione dal primo colpo sparato in Doppia azione ai successivi in Singola azione richiede allenamento. La Singola azione ha la precorsa lunga e abbastanza pulita, caratterizzata da un progressivo appesantimento fino all’ingaggio del secondo tempo. Quest’ultimo è lungo, pulito e senza collasso di retroscatto. Per la partenza del colpo in Singola azione è stato rilevato un peso di sgancio di 1.800 grammi circa, molto costante, in linea col range di 1,5~2,5 kgf dichiarato dalla Casa.

Abbiamo effettuato le prove di precisione in tiro lento mirato da 25 m sparando a due mani, in posizione isoscele, senza appoggio. La P-09 spara mediamente bene. Con alcuni caricamenti è possibile sfruttarne appieno l’elevata precisione intrinseca, ricavando rosate particolarmente concentrate. La taratura di fabbrica delle mire è risultata buona. Nel tiro rapido la controllabilità è evidente. Sulle brevi distanze i colpi si doppiano in modo bruciante, per una semiautomatica destinata all’uso pratico. Sulle distanze superiori i risultati di tiro sono gratificanti, decisamente di livello superiore per la categoria d’appartenenza dell’arma. Il fusto in polimeri trasmette le reazioni allo sparo in modo progressivo, meno secco rispetto alle pistole interamente realizzate in metallo; il posizionamento basso della canna contribuisce a ridurre il rilevamento mentre il peso, non indifferente per una polimerica, mitiga il rinculo. In pratica, la P-09 restituisce allo sparo reazioni "elastiche", assorbendo la spinta dei caricamenti più vigorosi con i quali il rilevamento non pare eccessivo. La conformazione delle mire e la prevedibilità dello scatto favoriscono ulteriormente il piazzamento del colpo. Ai fattori che elevano la controllabilità appena esposti si somma l'ergonomia dell'impugnatura, voluminosa ma non al punto da creare difficoltà d'adattamento a chi abbia mani piccole, grazie alla profondità che si ha col dorsalino Small. L’altezza del fusto e lo spessore aggiuntivo della soletta del caricatore rendono l’impugnatura idonea per i tiratori con mani grandi. Buona la grippabilità, determinata dalle superfici laterali scabre e dai risalti orizzontali del front strap e del dorsalino. Il trigger reach si attesta su valori contenuti in Singola, accettabili in Doppia. L’elsa permette di impugnare alto. Nel maneggio, l’azionamento dell’hold open e dell’abbatticane, o della sicura manuale, è agevole. Le leve hanno spessore ridotto ma i risalti di cui sono dotate sono grippanti. Uno sforzo normale è richiesto anche per sganciare il caricatore, il cui inserimento è velocizzato dal bocchettone svasato. La conformazione del grilletto non lede l’indice dopo aver sparato numerosi colpi. L’armamento manuale del cane è comodo se esso è sulla mezza monta.

La P-09 sarà particolarmente apprezzata da chi prediliga la controllabilità, poiché il volume di fuoco disponibile nel nostro Paese è ormai lo stesso della compatta P-07 da cui essa deriva. Nel tiro rapido ne è evidente la migliore gestibilità rispetto alle semiautomatiche più piccole e leggere, al punto da costituire caratteristica di spicco. Ai fini del contenimento delle reazioni allo sparo, la simbiosi tra l'ergonomia, il peso e le dimensioni della pistola è pagante. Per l'uso pratico la P-09 si presta al porto manifesto, per il quale l'ingombro fornisce un buon deterrente. Inoltre, essa è utilizzabile per la difesa abitativa grazie all'elasticità di funzionamento che assicura l'affidabilità con munizionamento non esasperato. Per non parlare dell'elevata precisione intrinseca, da esaltare sul campo con munizioni ad hoc. L'appassionato esigente e il tiratore sportivo ne possono ottimizzare la configurazione con i dorsalini e l'intercambiabilità dei sistemi manuali di sicurezza/disarmo. Il rapporto qualità/prezzo è abbastanza equilibrato.
Prova pubblicata su Armi e Tiro di marzo 2017
Produttore: Cz, czub.cz, info@czub.cz
Importatore: Bignami spa, via Lahn 1, 39040 Ora (Bz), tel. 0471.80.30.00, fax 0471.81.08.99, www.bignami.it
Modello: P-09
Tipo: pistola semiautomatica
Calibro: 9×21
Impiego specifico: difesa personale
Meccanica: chiusura geometrica a corto rinculo di canna sistema Colt-Browning modificato
Scatto: azione mista facoltativa, peso di scatto dichiarato 1,5-2,5 kgf in Singola, da 6 kgf in Doppia
Alimentazione: mediante caricatore bifilare con presentazione singola della cartuccia
Numero colpi: 15+1
Percussione: mediante cane esterno e percussore inerziale
Sicura: blocco automatico al percussore; mezza monta del cane; l'arma è corredata sia di sicura manuale ambidestra sia di comando di solo disarmo, sempre ambidestro, intercambiabili.
Canna: lunga 116,5 mm, rigatura a 6 principi con andamento destrorso
Mire: tacca fissa d’acciaio con grano esagonale di fermo, innestata a coda di rondine; mirino d’acciaio di forma squadrata, innestato a coda di rondine e con grano esagonale di fermo; three dot system con punti fosforescenti; guide per l'installazione di sistemi ausiliari di mira
Lunghezza totale: 208 mm
Altezza: 148 mm
Spessore: 37,5 mm
Linea di mira: 170 mm
Peso: 860 grammi con caricatore vuoto
Materiali: canna e carrello sono d'acciaio al carbonio; il fusto è in polimeri; i caricatori sono d'acciaio
Finitura: opaca per canna, carrello e caricatori; ne è prodotta una versione con colorazione del fusto Fde
Classificazione: arma comune