Quattro su cui contare

Tra i 45 nominati viceministri e sottosegretari, segnaliamo Stefano Candiani, Guido Guidesi, Nicola Molteni e Massimo Garavaglia. Ecco perché… Nella serata di martedì il Consiglio dei ministri si è riunito per nominare i 39 sottosegretari di Stato e i 6 viceministri del nuovo governo presieduto da Giuseppe Conte. Sottosegretari e viceministri sono le persone che lavorano più a stretto contatto con i ministri, solitamente occupandosi di questioni specifiche su cui hanno una maggiore preparazione. Ai viceministri è permesso partecipare al Consiglio dei ministri, su invito del presidente del Consiglio. I 45 parlamentari nominati hanno giurato davanti al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ieri alle 15. Tra di essi ci sono Armando Siri (sottosegretario ai Trasporti e alle Infrastrutture), consigliere economico della Lega, l’ex capogruppo M5s Vito Crimi (sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'editoria) e Vincenzo Spadafora (anche lui sottosegretario alla Presidenza del Consiglio) stretto collaboratore di Luigi Di Maio.
Segnaliamo agli appassionati questi quattro nominati, che in passato si sono espressi in modo inequivocabile a difesa dei diritti dei cittadini armati e avevano aderito all’iniziativa della Cabina di regia venatoria, dichiarandosi favorevoli alle armi, al tiro e alla caccia.
Guido Guidesi (Lega), sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, 39 anni, di Codogno (Lo). È stato eletto deputato con la Lega la prima volta nel 2013 e poi nuovamente lo scorso 4 marzo. È un ragioniere e ha lavorato in aziende e associazioni di imprese locali. È iscritto alla Lega da circa 20 anni e dal 2004 ha incarichi dirigenziali a livello locale. Nel dicembre 2015 ha presentato un'interrogazione parlamentare per chiedere conto al governo delle limitazioni al’epoca solo prospettate dalla Commissione europea.
Stefano Candiani (Lega, NELLA FOTO) sottosegretario per l'Interno, 47 anni, di Busto Arsizio (Va). Dopo diversi incarichi nelle amministrazioni locali e come segretario del partito nella provincia di Varese, nel 2013 è stato eletto per la prima volta senatore. È stato rieletto alle politiche dello scorso marzo, sempre in Senato, ed è ritenuto uno dei principali fautori del successo della Lega in alcune regioni del centro come l’Umbria. In una recente trasmissione televisiva ha dichiarato: «Il concetto deve essere chiaro, se una persona viene aggredita deve potersi difendere e l'aggressore paga il prezzo, se mi entra in casa e ho anche una famiglia da difendere non ci si deve stupire se quel qualcuno entra in un modo ed esce in un altro».
Nicola Molteni (Lega), sottosegretario per l'Interno, 42 anni, di Cantù (Co), è il presidente della Commissione speciale della Camera. È stato eletto per la prima volta in Parlamento nel 2008, rieletto alla Camera prima nel 2013 e poi di nuovo nel 2018, vincendo il collegio uninominale di Cantù. È stato il primo firmatario del disegno di legge sulla legittima difesa presentato dalla Lega nel corso della scorsa legislatura, subito riproposto anche in questa.
Massimo Garavaglia (Lega), sottosegretaria per l'Economia e le Finanze, 50 anni, è nato a Cuggiono (Mi), laureato in Economia e commercio alla Bocconi. Nel 2006 fu eletto deputato con la Lega Nord, nel 2008 divenne il più giovane senatore della storia della Repubblica italiana. Riconfermato nel 2013 si è dimesso dopo la nomina di assessore all’Economia della regione Lombardia.