Wwf: grave ammettere le armi in transito nei Parchi d’Abruzzo

Levata di scudi da parte del Wwf per la proposta avanzata dal capogruppo Pdl alla Regione Abruzzo, Gianfranco Giuliante, di ammettere il transito di armi nei parchi della regione (Majella, Parco nazionale d’Abruzzo, Sirente-Velino), “in quanto mero trasferimento delle stesse quali oggetti inerti”. Per l’associazione animalista, a rendere ancora più “incredibile” e “grave” questa vicenda sarebbero due particolari: “Giuliante è anche commissario del Parco nazionale della Majella

Levata di scudi da parte del Wwf per la proposta avanzata dal capogruppo Pdl alla Regione Abruzzo, Gianfranco Giuliante, di ammettere il transito di armi nei parchi della regione (Majella, Parco nazionale d’Abruzzo, Sirente-Velino), “in quanto mero trasferimento delle stesse quali oggetti inerti”. Per l’associazione animalista, a rendere ancora più “incredibile” e “grave” questa vicenda sarebbero due particolari: “Giuliante è anche commissario del Parco nazionale della Majella, nonché vicepresidente di Federparchi nazionale”.

Dall’associazione fanno notare che Giuliante “ha inserito nel testo una norma contraria alla legge nazionale dei Parchi 394/91 che vieta l’ingresso delle armi nelle aree protette senza autorizzazione, legge che come commissario del Parco della Majella è tenuto a far rispettare e che, come vicepresidente di Federparchi, sarebbe tenuto a difendere a spada tratta”.
Ma gli strali del Wwf si concentrano anche su un’altra proposta di Giuliante: quella di far approvare il calendario venatorio della regione con una legge regionale della durata triennale. 
“Da sempre il calendario venatorio”, ricordano dal Wwf, “viene deciso di anno in anno per via amministrativa dalla Giunta regionale ma questa volta la via prescelta è diversa”. L’obiettivo, secondo l’associazione ambientalista, sarebbe quello di sottrarre il calendario venatorio dai ricorsi “spesso vincenti” delle associazioni “visto che una legge regionale non è appellabile davanti al Tar ma solo davanti alla Corte costituzionale con tempi molto più lunghi e con una procedura tortuosa. Questo la dice lunga sui contenuti del calendario venatorio”, continuano dal Wwf, “perché se si ha paura dei ricorsi evidentemente i proponenti sono consapevoli di sostenere norme distanti dal dettato delle leggi che regolano la materia per favorire i cacciatori a discapito della fauna”.