Usip: il Taser non si riduca ad argomento di propaganda politica

Daniele Possemato, segretario nazionale del sindacato di polizia Usip-Uil, ci ha rilasciato una dichiarazione in merito alla vicenda del poliziotto che a Milano ha dovuto far uso dell’arma contro un filippino che stava aggredendo le persone con un coltello e alla questione della distribuzione del Taser alle forze di polizia, che riportiamo integralmente:

“Fermo restando l’attuale quadro normativo sulla legittima difesa e sulle prerogative costituzionali dell’autorità giudiziaria che noi, quali appartenenti alle forze di Polizia rispettiamo sempre, ci troviamo di fronte a un film già visto! Durante un intervento di polizia, l’agente è stato costretto a usare l’arma in dotazione e subito dagli spalti si alzano le tifoserie. Da una parte i giustizialisti, quelli che, senza conoscere la realtà dei fatti e senza una preparazione, neppur sommaria, hanno deciso che l’agente abbia ecceduto nell’uso dell’arma e che, per questo, debba pagarne le conseguenze. Quello che però non vogliono sentirsi dire è che oggi, per una certa tipologia di intervento, gli agenti di polizia sono in difficoltà: non per carenze proprie ma, più semplicemente perché per taluni contesti operativi sono controindicati o inefficienti lo sfollagente e l’arma di servizio. Respingere una violenza e vincere una resistenza sono le scriminanti secondo cui, a mente dell’articolo 53 del codice penale, un pubblico ufficiale non sarà punito per aver fatto uso delle armi, sempre che quest’uso risulti, ex post, proporzionato. Insomma, parliamo di una valutazione così complessa che l’operatore dovrà fare in frazioni di secondo! A questo punto appare evidente che dotare la polizia di strumenti che consentano di fermare la minaccia, reale e concreta, senza dover ricorrere alla Beretta in dotazione non può che considerarsi un’opzione di tutto rispetto a garanzia dell’incolumità dell’operatore e dispiace appurare che un argomento così importante per la sicurezza, sia dei poliziotti sia dei cittadini, diventi argomento di propaganda politica o anche sindacale. Addirittura in questi giorni ho letto che secondo alcuni il Taser non andrebbe utilizzato anche per il rischio di trovarsi attinti inavvertitamente poiché nelle vicinanze della linea di tiro… un’affermazione del genere denota poca conoscenza dell’argomento o malafede, ma una delle due non esclude l’altra. In ogni modo, accolgo con favore la notizia di questa terza gara d’appalto per l’introduzione del Taser ma vorrei evidenziare, per amore di verità, che non si tratta di una novità da attribuire al nuovo Governo ma è una conseguenza diretta delle prime due gare rimaste deserte….. Speriamo bene”.