Usa: corte d’appello riaccende la discussione sul secondo emendamento

Con una decisione assunta a maggioranza (7 giudici a favore, 4 contrari), la corte federale d’appello del 9 circuito degli Stati Uniti è tornata ad accendere la diatriba sul secondo emendamento della costituzione degli Stati Uniti d’America. Nello specifico, occupandosi della causa Young contro Stato delle Hawaii, ha confermato la legittimità per uno degli Stati dell’Unione di introdurre divieti al porto manifesto di armi (cosiddetto open carry) senza una specifica licenza. Nella sentenza, il parere di maggioranza specifica infatti che “non c’è un diritto di portare armi in modo manifesto in pubblico, nessun diritto del genere è tra gli scopi del secondo emendamento”. Il commento alla sentenza specifica anche che “l’esame di oltre 700 anni di storia del diritto inglese e americano rivela un tema importante: il governo ha il potere di regolamentare il porto delle armi nei luoghi pubblici”.

Uno dei giudici che ha espresso il parere contrario di minoranza, Diarmuid O’Scannlain, ha invece commentato che la sentenza ridurrebbe, in questo modo, il secondo emendamento a una mera “macchia di inchiostro”. “Il secondo emendamento della costituzione”, ha affermato il giudice, “garantisce il diritto del popolo a possedere e portare armi. Oggi, la maggioranza della corte ha deciso che il secondo emendamento non intendeva dire ciò che ha detto. La maggioranza ha affermato che il secondo emendamento potrebbe garantire il diritto a tenere un’arma per autodifesa tra le mura di casa, ma non implica alcun diritto di portare l’arma per autodifesa in qualsiasi altro luogo”.

È pressoché certo che la sentenza sarà appellata innanzi alla corte suprema, la quale tuttavia non è scontato che decida di occuparsene.