Un’apertura che non c’è

Il presidente Issf, Olegario Vazquez Raña, all’assemblea propone un forum per discutere delle discipline cancellate, poi manifesta scetticismo. È questo il tiro che vogliamo? Rossi e Fitav cosa dicono? All’Assemblea generale straordinaria il presidente Olegario Vazquez Raña e il segretario generale Franz Schreiber avevano proposto di loro iniziativa un forum consultivo per discutere sull’Olimpiade del 2024 e oltre, in particolare proprio dell’eventuale riammissione delle tre discipline cancellate da Tokyo 2020. Poi, il sito britannico Inside the Games, ha riportato una raggelante dichiarazione del presidente a margine dell’assemblea: «Voglio essere onesto, è quasi impossibile che il Double trap dopo il 2020 torni nel programma. È una disciplina costosa, il doppio delle altre e le donne non la praticano anche per via del peso delle armi sulle loro spalle, che in questo caso è notevole. Negli ultimi 15-20 anni praticamente non ci sono state donne che si sono dedicate al Double trap, e noi dobbiamo seguire le indicazioni del Cio: se non c'è equity gender, non ci può essere spazio per certe prove. E tutto questo vale, parzialmente, anche per la gara di pistola da 50 metri».
Dunque pare proprio che l’Issf abbia cercato di rabbonire il dissenso montante delle federazioni, che non hanno potuto mettere ai voti una mozione con 50 firme di altrettanti presidenti, con una soluzione in cui neppure crede. Eppure il Double trap maschile e femminile è diventato specialità olimpica all’Olimpiade di Atlanta '96, ad Atene 2004 la gara femminile è stata soppressa: per questo non è attualmente praticata, perché è indubbio che la prospettiva olimpica per il Tiro a volo è l’unica, vera motivazione. Si svolge in una sola giornata, quindi non è certamente più costosa, ma è senz’altro spettacolare, come hanno confermato i dati sull’audience presentati dalla stessa Issf all’assemblea.
A questo punto, riacquistano valore le azioni e probabilmente anche energia le numerose federazioni che hanno espresso dissenso per la scarsa trasparenza e democraticità della federazione internazionale, tra le quali la Fitav di Luciano Rossi, che aveva duramente contestato i vertici dell’Issf anche in assemblea: «Abbiamo ottenuto con grande sforzo, grande impegno questa assemblea straordinaria», è stato il commento di Luciano Rossi. «Una grande partecipazione seppur con idee contrastanti, per discutere delle discipline proposte per la cancellazione dal programma olimpico. Ci siamo impegnati a fondo, confrontandoci con tutti i delegati delle federazioni nazionali, per trovare una soluzione a questa ingiustizia, in questa sede che era l’unico terreno possibile per invertire questa scelta fatale. Il mio intervento durante l’assemblea è stato molto duro, al punto da innescare una discussione che ha portato la Issf a osteggiare la votazione, impedendo così una espressione democratica di tutti i delegati presenti. La nostra proposta era una mozione che a votazione segreta il cui esito avrebbe potuto cambiare il destino degli sport del tiro. Va detto che la mozione è stata largamente condivisa, anche da alcuni dei paesi più importanti del nostro mondo sportivo, come gli Stati Uniti. Guardiamo il bicchiere mezzo pieno, c’è una base importante su cui lavorare. Ci sarà un seguito».