Una Onlus al Festival della Soft economy

Il presidente della Fondazione Una Onlus Nicola Perrotti ha partecipato ieri al Festival della Soft economy 2016 organizzato da Symbola a Treia (Mc). L’appuntamento è stato dedicato nello specifico alla valorizzazione dell’Appennino

Il presidente della Fondazione Una Onlus Nicola Perrotti ha partecipato ieri al Festival della Soft economy 2016 organizzato da Symbola a Treia (Mc). L’appuntamento, realizzato anche con la collaborazione di Legambiente e Federparchi e alla presenza del sottosegretario Barbara Degani, è stato dedicato nello specifico alla valorizzazione dell’Appennino, con particolare attenzione alle potenzialità, anche in termini economici, di una moderna gestione faunistica e di un nuovo equilibrio tra uomini e animali.

Al dibattito hanno partecipato, tra gli altri, Giampiero Sammuri, presidente nazionale Federparchi; Antonio Carrara, Presidente Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise; Stefano Raimondi, coordinatore aree e biodiversità di Legambiente; Gian Luca Dall’Olio, presidente Federcaccia e vice presidente fondazione Una Onlus; Simone Angelucci, sindaco di Caramanico terme; Dario Febbo, direttore Parco nazionale D’abruzzo Lazio e Molise; Carlo Lovari, Parco nazionale Foreste Casetinesi; Oliviero Olivieri, presidente Parco nazionale Monti Sibillini, Lilia Orlandi, Dream Italia.

“È arrivato il momento di superare i pregiudizi che da sempre si oppongono a una proficua collaborazione tra mondo venatorio e mondo ambientalista – ha spiegato nel suo intervento Nicola Perrotti – il cacciatore deve veder riconosciuto il suo ruolo di paladino del territorio, attento e scrupoloso nella gestione e nella salvaguardia di boschi e aree protette. Questo è uno dei temi su cui lavora da mesi la Fondazione Una Onlus attraverso le sue campagne informative e i suoi progetti concreti sul territorio. Il nostro obiettivo – ha ribadito il presidente della Fondazione Una – è creare finalmente nel nostro Paese una sinergia progettuale tra mondi solo apparentemente in contrasto tra loro (ambientalista, venatorio, agricolo, scientifico) che possa produrre una salto di qualità del rapporto tra uomo e ambiente valorizzando anche in termini economici e occupazionali il territorio italiano. All’interno di questo costante percorso di crescita si inserisce alla perfezione l’evento di Treia – ha concluso Perrotti – in cui i vari partecipanti hanno sottolineato le esperienze positive di collaborazione con i cacciatori realizzate fino ad oggi, e si sono ripromessi di incontrarsi nuovamente per aprire una riflessione comune sul tema della gestione del territorio e in particolare degli Appennini”.