Un sito per i cacciatori veneti

Il presidente dell’Associazione cacciatori veneti-Confavi, Maria Cristina Caretta, festeggia e ringrazia gli oltre 100 mila utenti che in pochi mesi hanno visitato il sito web dell’associazione: “Con la vostra costanza e assiduità avete decretato il successo della nostra iniziativa”, si legge nel comunicato. “Ci riempie di soddisfazione e di sano orgoglio riscontrare di essere riusciti a raggiungere il nostro sogno-obiettivo e cioé quello di fornire a tutti voi u… Il presidente dell’Associazione cacciatori veneti-Confavi, Maria Cristina Caretta, festeggia e ringrazia gli oltre 100 mila utenti che in pochi mesi hanno visitato il sito web dell’associazione: “Con la vostra costanza e assiduità avete decretato il successo della nostra iniziativa”, si legge nel comunicato. “Ci riempie di soddisfazione e di sano orgoglio riscontrare di essere riusciti a raggiungere il nostro sogno-obiettivo e cioé quello di fornire a tutti voi uno strumento informativo di facile consultazione e accessibilità, che vi permetta di mantenervi costantemente aggiornati in materia di caccia”. Novità anche per quanto riguarda il riconoscimento della Confavi: il Consiglio di Stato, con ordinanza 5793 del 6 novembre, ha temporaneamente sospeso l’efficacia della sentenza del Tar Lazio che aveva rigettato il ricorso presentato dai dirigenti delle associazioni venatorie Federcaccia, Enalcaccia, Italcaccia e Arcicaccia, in attesa di entrare nel merito delle questioni sollevate dai ricorrenti. “Nessun provvedimento”, ha risposto Confavi, “ha sospeso o annullato i decreti del ministero delle politiche agricole e forestali e del ministero dell’Interno, che hanno sancito il pieno possesso dei requisiti da parte di Confavi per ottenere il riconoscimento nazionale. Finché i dirigenti di Federcaccia, Arcicaccia e Italcaccia tentano invano di annientare la nostra associazione, colpevole di rappresentare decine di migliaia di cacciatori che vogliono difendere i loro diritti e salvaguardare la caccia, Confavi ritiene di utilizzare in modo diverso i soldi dei propri associati, incaricando i propri legali di ricorrere contro il decreto del ministero dell’Ambiente che vorrebbe limitare le attività esercitate nelle Zps e Zsc, mortificando ingiustamente l’attività venatoria”.