Un secondo sguardo al sistema Full conceal

A Shot show si è potuta osservare con più attenzione la pistola M30 della Full conceal: su base Glock 19, ma con una modifica sostanziale… Full conceal aveva presentato alla scorsa edizione dello Shot show una serie di soluzioni per rendere più compatte le pistole Glock, in questa edizione, però, si è concentrata sulla versione M30. L’azienda, in pratica, acquista una Glock 19 e la “customizza” facendola diventare pieghevole: l’impugnatura viene tagliata, viene aggiunta un'articolazione sul fusto e un ponticello pieghevole (in alluminio) nonché una leva di sgancio nel backstrap, viene sostituito il grilletto con un altro sempre articolato. Per il resto, meccanica, componenti interne e Safe action system rimangono invariati.
La “nuova” M30 della Full conceal, quindi, è una Glock con impugnatura ribaltabile lungo l’asse della canna. Al salone è stato mostrato anche il prototipo di una Glock 43 monofilare con analogo sistema: si possono montare, in questo caso, caricatori monofilari dalla capacità raddoppiata a 12 colpi. Sono allo studio, ovviamente, altre versioni della gamma Glock. Una precisazione: la leva di sgancio sul backstrap, come mostrato dai produttori, non è a rischio di sgancio quando la si impugna e la si adopera, è infatti “annegata” nel profilo del dorso. La versione M30 calibro 9×19 è in vendita negli Usa a 1.399 dollari.
Ma a cosa serve tale “ingegno”? Innanzitutto viene fornita di un caricatore da 21 colpi e non vi è un corrispondente aumento dell’altezza dell’arma, in quanto l’ingombro passa dall’asse verticale a quello orizzontale. Si ha a disposizione una maggiore autonomia di fuoco e l’azienda consiglia addirittura di installare un caricatore Glock da 33 colpi: con questo ripiegato, l’ingombro “frontale” o meglio, laterale, dell’arma non è dissimile da molti smartphone di ultima generazione. Poi c’è la questione del deprinting dell’arma: con impugnatura piegata, in tasca o nelle cargo pocket sia nei pantaloni sia nei giubbetti anche leggeri, non vi è l’impronta di una pistola… in vista. Questione di porto occulto in situazioni ove una fondina inside o esterna denuncerebbe comunque il porto di una arma. E si ha, comunque, a disposizione un'alta capacità di fuoco, non dimentichiamolo. Secondo punto: in caso di confronto, portata nelle tasche anteriori dei pantaloni (ovviamente quelle più ampie, ma comunque sempre di normale vestibilità come nei chinos …) si possono tranquillamente mantenere le mani nelle tasche senza insospettire. In caso di escalation della minaccia, infatti, è molto più naturale tirarle fuori (insieme all’arma) che alzare i lembi di una giacca o t-shirt per accedere all’arma. Con questo, non è che si sposi la filosofia o la migliore accessibilità all’arma secondo le suggestioni dell’azienda, sia chiaro, ma si evidenzia un'eventuale opportunità.
Altro punto crediamo non controverso: tenendola aperta, si può dotare di caricatore accorciato e portarla normalmente in fondina ossia la soluzione della M30 è pur sempre reversibile.
Ulteriore riflessione: la M30, inoltre, risponde alle identiche necessità che portarono allo sviluppo delle folding Smg (Ares Fmg e Pp-90, l’unica prodotta…) ossia, un'arma che dissimuli per ingombri almeno, la sua vera essenza. Utile quindi più che nel “civile”, in determinate situazioni e incarichi governativi o istituzionali, ove la necessità di basso profilo in aree ad alto rischio, renda più conveniente l’alternativa offerta dalla Full conceal.
Per meglio osservare e valutare quanto descritto: https://www.youtube.com/watch?v=4WlPN2Z3Uwc