Un distributore prende posizione sul decreto

Un importatore italiano, la Prima armi di Pinerolo (To), ha preso posizione in modo netto nei confronti del decreto 7/2015. E anche di altri soggetti…

Un importatore italiano, la Prima armi di Pinerolo (To), ha preso posizione in modo netto nei confronti del decreto 7/2015. E anche di altri soggetti…

 

Ecco il comunicato integrale pubblicato dall'azienda sulla sua pagina Facebook: "Prima Armi appoggia le iniziative delle organizzazioni della nostra categoria per lo stralcio, dal DL 7 de 18 febbraio 2015, dei punti riguardanti i caricatori e le armi B7. Pur rappresentando esclusivamente sè stessa, la Prima Armi, quale azienda privata, farà del proprio meglio per fare pressione al fine di far avvenire lo stralcio dei suddetti punti dal DL, a tutela dei possessori di armi italiani e del proprio, e delle aziende colleghe, coinvolte anch'esse nella commercializzazione di armi B7 e relativi accessori, giro d'affari, che sostiene, senza dubbio, migliaia di famiglie italiane.

Infine, Prima Armi, senza timore di critiche, e con non poco sdegno, valuta assolutamente inadeguato, carente e privo di forza, l'interessamento all'urgente questione da parte delle grandi associazioni nazionali di categoria, o presunte tali, così come i grandi fabbricanti nazionali, che in alcun modo stanno intervenendo, quantomeno con dichiarazioni o prese di posizione pubbliche. Ma restano affacciati a guardare la trama realizzarsi. Stiano pur certi che non si venderanno più fucili sovrapposti, doppiette, semi-automatici o riproduzioni di armi antiche, qualora il DL passasse così com'è".