Trentino, caccia off-limit nei terreni del Wwf

Caccia vietata nei terreni del Wwf e del Fai dove si svolge attività didattica o di inserimento sociale e lavorativo. Lo ha stabilito il Tar del Trentino, respingendo un ricorso presentato dall’Associazione cacciatori contro la decisione della Provincia di vietare l’attività venatoria su dieci ettari di terreno a Spormaggiore in parte di proprietà di Wwf e Fai

Caccia vietata nei terreni del Wwf e del Fai dove si svolge attività didattica o di inserimento sociale e lavorativo. Lo ha stabilito il Tar del Trentino, respingendo un ricorso presentato dall'Associazione cacciatori contro la decisione della Provincia di vietare l'attività venatoria su dieci ettari di terreno a Spormaggiore in parte di proprietà di Wwf e Fai. Il Tribunale amministrativo regionale si è dunque pronunciato a favore della delibera provinciale che vieta la caccia nei terreni del Wwf e del Fai (Fondo per l'ambiente italiano) dove si svolge attività didattica o di inserimento sociale e lavorativo. Si tratta di dieci ettari di terreno a Spormaggiore, in parte di proprietà di Marco Osti, in parte affidati allo stesso Osti da Wwf e Fai. La delibera contestata risale al 5 agosto dell'anno scorso, ma già in precedenza (nel 2008) la giunta provinciale aveva dichiarato off limit l'area oggetto del contendere. Marco Osti aveva presentato richiesta all'ente pubblico di inserire i dieci ettari nelle zone di divieto di caccia, in quanto sul terreno si svolgono vari tipi di attività. Tra questi la «fattoria didattica», che prevede la presenza durante tutto l'anno di scolaresche che partecipano a visite guidate, anche in collaborazione con il Parco Adamello Brenta.