Svezia: il ban sugli Ar15 è populista

La Svezia propone di introdurre limitazioni sulle carabine “di aspetto militare”, ma a livello politico c’è già chi taccia la proposta di populismo ed evidenzia la sua inutilità

L’Armalite Ar15A2 Carbine calibro .308 Winchester è la versione compatta del celebre fucile d’assalto statunitense. Studiato per il Cqb, è stato catalogato sportivo.

Dall’inizio del 2025, a livello politico si è (ri)cominciato a parlare di introdurre restrizioni sul possesso e sull’uso di carabine semiautomatiche di “aspetto militare” in Svezia. In particolare, il governo ha paventato la possibilità di proibirne l’impiego a caccia (autorizzato nel 2023 dopo anni di divieto), di introdurre restrizioni sul possesso e di avviare un eventuale programma di riacquisto da parte delle autorità. Uno dei partiti minori, ma che tuttavia sta crescendo rapidamente in termini di diffusione sul territorio, il Medborgerlig Samling, ha tuttavia avviato un dibattito politico sull’argomento, concludendo che le misure proposte sono di tipo esclusivamente populista e non hanno alcuna utilità in termini di sicurezza sociale. Innanzi tutto, i politici del Med hanno evidenziato come il caso di cronaca preso a paradigma per introdurre siffatte restrizioni, cioè la strage di Orebro, è del tutto pretestuoso, in quanto nel corso dell’evento non furono utilizzate armi del genere. Al di là del caso specifico, i politici del Med (tra i quali figura la tiratrice di Tiro dinamico Pia Clerté) evidenziano come le statistiche disponibili non giustifichino in alcun modo l’introduzione di restrizioni su questa specifica categoria di armi.