Sudafrica: la nuova legge sulle armi non difende dall’anarchia (e neanche la polizia)

I gravissimi disordini nel KwaZulu-Natal e nel Gauteng delle scorse settimane hanno evidenziato l’incapacità delle forze dell’ordine sudafricane di tutelare i cittadini che, peraltro, il governo si appresta a disarmare con una legge restrittiva in materia di armi. Cresce l’opposizione, anche delle associazioni per i diritti civili.

È di circa un quarto di milione il totale dei cittadini sudafricani che, attraverso partiti politici oppure organizzazioni per i diritti civili, ha manifestato la propria opposizione alle modifiche in senso restrittivo proposte dal governo alla normativa sulle armi da fuoco e presentate la scorsa primavera: il termine per depositare le opposizioni e le critiche era il 31 luglio scorso.

Tra le organizzazioni contrarie al provvedimento figura l’Istituto per le relazioni razziali (Irr), il quale ha commentato: “Oltre a rendere illegale la registrazione di un’arma con la motivazione della legittima difesa, le proposte sconsiderate e pericolose del progetto di legge imporrebbero adempimenti onerosi a coloro che utilizzano armi da fuoco per scopi come la caccia, lo sport, il collezionismo, persino il cinema”.

D’altronde, quale cittadino responsabile non si sottoporrebbe di buon grado a oneri e restrizioni, se ciò potesse comportare una maggior sicurezza pubblica? Per l’appunto, secondo l’analisi dei dati sul tasso di omicidi, si evidenzia come l’entrata in vigore, nel 2004, del Firearms control act (tuttora vigente e sul quale si innesterebbero le modifiche legislative proposte), decisamente più rigoroso rispetto alla disciplina previgente, non ha avuto alcun effetto positivo sui crimini violenti e sugli omicidi in particolare: “I tassi di omicidio stavano diminuendo rapidamente prima dell’entrata in vigore dell’Fca”, ha commentato l’Irr, “il calo però è rallentato dopo l’attuazione della legge e il tasso di omicidi ha, poi, cominciato ad aumentare dal 2011, proprio quando la proprietà privata stimata di armi da fuoco è diminuita”.

Secondo le Nazioni Unite, il Sudafrica ha conquistato il poco invidiabile decimo posto per tasso di omicidi al mondo nel 2019. Ci sono stati in media quasi 60 omicidi al giorno in Sudafrica, a un tasso che è aumentato negli ultimi dieci anni. “In questo contesto, negare alle persone il diritto di difendersi equivale a negare il diritto alla vita, alla sicurezza e all’integrità psicologica e fisica, tutti garantiti dalla Costituzione”, ha affermato l’Irr.

L’esperto della difesa Helmoed Heitman ha osservato che il ministro della polizia Bheki Cele, mentre con una mano cerca di disarmare i cittadini comuni, con l’altra ha rafforzato la protezione armata per sé e per i cittadini considerati Vip, dimostrando “uno straordinario livello di disprezzo per l’uomo e la donna della strada”. Secondo Heitman, i recenti, gravi disordini avvenuti nel KwaZulu-Natal e nel Gauteng hanno dimostrato l’incapacità da parte delle forze dell’ordine e persino dell’esercito nel proteggere i cittadini onesti da aggressioni, saccheggi, rapine e distruzioni. “Il possesso di armi in tutto il mondo non aumenta necessariamente la criminalità violenta”, ha aggiunto, “i cinque Paesi con i più alti tassi di omicidio con armi da fuoco hanno in media 9,76 armi da fuoco e 39,4 omicidi con armi da fuoco ogni 100.000 persone, mentre i cinque Paesi con la più alta proprietà privata di armi hanno una media di 52,56 armi da fuoco e 1,28 omicidi con arma da fuoco ogni 100.000 abitanti”.

L’Alleanza democratica (Da) concorda sul fatto che gli emendamenti restrittivi sulla normativa in materia di armi sono fonte di preoccupazione e rabbia: “Gli emendamenti suggeriti ostacolerebbero gravemente i diritti di qualsiasi cittadino a proteggersi, cosa che non può essere giudicata alla leggera, in particolare data la distruzione e il caos su vasta scala che si sono verificati nel KwaZulu-Natal e nel Gauteng due settimane fa, durante i quali i residenti sono stati abbandonati a se stessi mentre il servizio di polizia sudafricano e le altre forze dell’ordine hanno fallito completamente nel proteggere le comunità dalla violenza e dai saccheggi”.