Soro: “aperto al confronto costruttivo”

Il commissario Uits ha replicato alla notizia sul regolamento per le armi sportive dell'Uits, manifestando la propria disponibilità a effettuare correttivi. Ma qui sembra piuttosto l'intero impianto a destare perplessità Il commissario straordinario dell'Unione italiana Tiro a segno, Francesco Soro, è intervenuto ieri sera sulla pagina Facebook della rivista Armi e Tiro, in risposta alla notizia sul regolamento per definire quali debbano essere per l'Uits le armi da classificare sportive. Soro si è dichiarato disponibile al confronto, sottolineando come "il Regolamento è frutto del lavoro collegiale di un gruppo di esperti, cui sottoporrò qualunque consiglio, suggerimento o proposta di modifica che dovesse arrivare.La mia mail per le proposte è commissario@uits.it". In risposta alle perplessità di alcuni appassionati, Soro ha aggiunto: "Fare un regolamento è stata una scelta di ordine, come molte altre fatte in Uits in questo periodo. Una piccola parte di questo regolamento sta ora generando disorientamento, ma – come detto – proponete".

Occorre innanzi tutto considerare come estremamente positivo l'intervento del Commissario Soro, sia per la disponibilità, sia per la tempestività, ma anche per la pacatezza. Cosa che, francamente, nelle precedenti "guide" dell'Uits è avvenuta ben di rado.
Allo stesso modo, la redazione di Armi e Tiro non può fare a meno di dissociarsi nettamente e senza mezzi termini da quegli utenti che, nella più deprecabile moda dei social, alle critiche e alle osservazioni hanno preferito l'invettiva e l'insulto.

Scendendo nel dettaglio specifico del regolamento in oggetto, occorre tuttavia osservare come a destare perplessità non sia "una piccola parte", bensì l'intero impianto: stabilire infatti criteri per la classificazione (ma più che altro, in questo caso, per rifiutare la classificazione) di armi sportive che sono differenti dalle norme tecniche contenute nei regolamenti sportivi, è infatti a nostro avviso un paradosso difficilmente sanabile, che non potrà che portare difficoltà interpretative e logiche. Allo stesso modo non si può non restare perplessi di fronte ad alcune criticità giuridiche, come quella secondo la quale l'Uits potrebbe rifiutarsi di dar corso alle richieste di classificazione inoltrate dal Banco, ma presentate da soggetti diversi rispetto a produttori o importatori.