Riconoscimento nazionale per Confavi

In seguito al parere favorevole espresso dal comitato tecnico faunistico venatorio nazionale, il ministro delle politiche agricole Giovanni Alemanno, di concerto con il ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu ha emanato un decreto con il quale attribuisce riconoscimento nazionale alla Confederazione delle associazioni venatorie italiane (Confavi). La Confavi riunisce 15 associazioni venatorie, per un totale di 80 mila iscritti su tutto il territorio nazionale. Soddisfa… In seguito al parere favorevole espresso dal comitato tecnico faunistico venatorio nazionale, il ministro delle politiche agricole Giovanni Alemanno, di concerto con il ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu ha emanato un decreto con il quale attribuisce riconoscimento nazionale alla Confederazione delle associazioni venatorie italiane (Confavi). La Confavi riunisce 15 associazioni venatorie, per un totale di 80 mila iscritti su tutto il territorio nazionale. Soddisfazione è stata espressa dal presidente nazionale Confavi, Maria Cristina Caretta, che ha così dichiarato: «A differenza di quanto qualcuno possa pensare, questo meritato riconoscimento statale attribuito alla nostra confederazione non è per noi un punto di arrivo ma un trampolino di lancio che ci porterà presto a unire alle nostre forze quelle di molti altri cacciatori desiderosi di continuare a combattere per ridare dignità e unità al mondo venatorio italiano. Sono maturi i tempi per costruire nel nostro Paese qualcosa di nuovo e credibile che sappia rappresentare al meglio le istanze del mondo venatorio italiano per permettergli di raggiungere quei risultati che i cacciatori italiani si attendono. Adesso lanciamo l’appello per contribuire a riunificare il mondo venatorio italiano e se questo appello non fosse raccolto dai dirigenti delle associazioni venatorie italiane lo rilanceremo con forza a tutti i loro cacciatori perché decidano di farsi rappresentare da chi ancora crede nella possibilità di tornare a esercitare la propria passione in modo dignitoso e nel rispetto delle proprie tradizioni. Al Parlamento italiano esprimiamo il nostro profondo rammarico per non aver saputo o voluto approvare le tanto attese modifiche alla legge 157/92. Sappiano, gli aspiranti deputati che vorranno far parte del nuovo Parlamento, che la nostra prima battaglia, non appena inizierà la prossima legislatura, sarà quella mirante a far approvare quelle modifiche alla 157/92 richieste a gran voce dalla stragrande maggioranza dei cacciatori italiani».