Porta a porta: poteva andare peggio

L’Associazione siciliana caccia e natura commenta la trasmissione Porta a porta andata in onda ieri: protagonista, la caccia in Italia

L’Associazione siciliana caccia e natura è stata tra le prime a commentare l’andamento della puntata di ieri di Porta a porta, in cui è stata protagonista la caccia. Ecco il loro comunicato: “Abbiamo assistito alla trasmissione televisiva Porta a Porta condotta dal dott. Bruno Vespa, e non possiamo che riconoscere il tempo dedicato agli ospiti in studio e quello dei tre collegamenti esterni soddisfacenti. La trasmissione è stata una particolare occasione per consentire alla base venatoria di far sentire la propria voce, perché, di fatto, di volta in volta, in cui il conduttore apriva il collegamento esterno, anche se di breve durata, è stata data l’opportunità ai cacciatori presenti di interloquire con i partecipanti alla trasmissione. Per l’occasione, erano presenti in studio, l’On. Ministro Prestigiacomo, On. Bonelli dei Verdi, il dott. Tallone della Lipu, la Contessa Ruffo, il Sen. Franco Orsi, il Senatore Cimadoro, il Presidente di Federcaccia dott. Dall’olio e il dott. Ossini. In uno dei pochi confronti tra il Ministro Prestigiacomo e alcuni cacciatori in collegamento esterno, hanno fatto presente che non si può operare a senso unico, e cioè che l’Italia si deve necessariamente adeguare alle normative europee più negative, e di contro nessuno chiede all’Europa di prendere in considerazione alcune questioni, che il nostro paese, da qualche tempo ha posto legittimamente all’attenzione dell’Europa stessa. A questo proposito i cacciatori presenti nei collegamenti esterni, hanno citato i “dossier” dello storno e dei predatori e che al Ministro competente tocca l’onere e il rispetto delle nostre giuste rivendicazioni. La sola risposta che il Ministro Prestigiacomo ha saputo dare a queste precise domande: saranno i telespettatori a giudicare. Non volendo riportare o commentare la trasmissione minuto per minuto, vogliamo soffermarci solamente su alcuni punti: non capiamo il mutato atteggiamento dell’On. Ministro Prestigiacomo nei confronti dei cacciatori e della caccia in Italia. A tal proposito abbiamo riletto la sua intervista concessa al quindicinale “Diana N°18 del 2008”, di cui ci corre l’obbligo riportare una sua affermazione, “ I cacciatori, per la conoscenza che hanno del territorio e delle specie animali, sono d’aiuto in diversi passaggi della gestione faunistica – venatoria; non avremo pregiudizi nei confronti del mondo venatorio”. On. Ministro, perché da un paio di settimane a questa parte esterna il suo odio per la caccia, silente sino a qualche giorno fa? Perché ha detto ”In Senato, c’è stato un blitz dopo avere concordato il testo dell’emendamento discusso poi di notte e, aggiunge, “con un colpo di mano si é modificato il testo producendone uno con un significato opposto e in malafede?” Intendeva forse mettere in atto un provvedimento pasticciato e illegittimo come quello che a sua firma doveva rivoluzionare quello del suo predecessore Pecoraro Scanio sulla caccia nelle zone Zps e Sic? Ci pare che le sue dichiarazioni rivelano la volontà di privilegiare accordi del tutto incostituzionali e di una gravità sbalorditiva e vessatoria nei confronti dei cacciatori. Forse la irrobustisce il silenzio colpevole di questo Governo al mancato rispetto degli impegni assunti con i cacciatori in campagna elettorale? Forse la latitanza del Ministro Zaia più titolato per dicastero a parlare sulla tematica caccia le da più sicurezza? Forse questa pretestuosa avversità contro la caccia, lanciata su tutte le testate giornalistiche, viene fuori proprio ora perché qualcuno l’ha convinta che non c’é di meglio in prossimità di campagna elettorale di parlare male della caccia cercando di sviare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla sua bella Siracusa e provincia da molti anni avvelenata da rifiuti di ogni genere e che lei non ha fatto nulla per risolverli; anzi, la vediamo giornalmente peggiorare. A conclusione di quest’ulteriore vicenda, nostro malgrado, siamo costretti a prendere atto di una sua forma d’inconsapevole autolesionismo e incoerenza”.

Non poteva mancare, e infatti non è mancata, la voce indignata delle associazioni ambientaliste più estremiste: “In scena nella puntata di ieri”, hanno dichiarato in un comunicato congiunto Enpa, Lav, Animalisti Italiani, Oipa, Una, Lida e Associazione Vittime della caccia, “alcuni orrori delle doppiette tra richiami vivi, bracconaggio e tentativi di depenalizzare i reati venatori. Altro che cacciatori in doppiopetto! Nonostante gli sforzi dei rappresentanti venatori, a “Porta a porta” è stata mostrata, anche se solo in parte, la guerra della caccia alla natura con tanto di fucili in studio”.

 

Aggiungiamo un commento del nostro direttore, Massimo Vallini: “oltre le aspettative Orsi, che ha tenuto duro per tutta la puntata con solidi argomenti logici e scientifici. Ottima la sua difesa dell´articolo 842. Cimadoro almeno sa cosa sia la caccia, ma non è riuscito a motivare al meglio le sue ragioni (in parte condivisibili) sulla depenalizzazione dei reati venatori. Sorprendentemente informato, efficace e dalla parte dei cacciatori il conduttore di Linea verde, Massimiliano Ossini. Per il resto, tutto prevedibile”.