Più controlli sull’esportazione di armi

Lo scorso 10 dicembre, il Consiglio d’Europa ha emanato la decisione 2015/2309 relativa alla “promozione dell’efficacia dei controlli sulle esportazioni di armi”. La decisione ha come obiettivo “la promozione del miglioramento dei controlli sui trasferimenti di armi e il sostegno agli sforzi compiuti ai livelli interno e regionale al fine di rendere più responsabile e trasparente il commercio delle armi convenzionali

Lo scorso 10 dicembre, il Consiglio d’Europa ha emanato la decisione 2015/2309 relativa alla “promozione dell’efficacia dei controlli sulle esportazioni di armi”.

La decisione ha come obiettivo “la promozione del miglioramento dei controlli sui trasferimenti di armi e il sostegno agli sforzi compiuti ai livelli interno e regionale al fine di rendere più responsabile e trasparente il commercio delle armi convenzionali. Tali obiettivi dovrebbero includere, se del caso, la promozione dei principi e dei criteri stabiliti nella posizione comune 2008/944/PESC e nel trattato sul commercio delle armi e dovrebbero essere perseguiti ricercando, ove opportuno, complementarità e sinergie con i progetti di assistenza dell'Unione nel settore dei controlli sulle esportazioni di prodotti a duplice uso”.

In pratica, il Consiglio d’Europa offre ai Paesi non aderenti alla Ue, in situazioni di particolare criticità per quanto riguarda la “diversione” di armi convenzionali, “assistenza tecnica a una serie di paesi beneficiari che hanno dimostrato di voler sviluppare le loro norme e prassi in materia di controllo delle esportazioni di armi. A tal fine, le attività da intraprendere presteranno attenzione allo status dei beneficiari, in particolare per quanto riguarda: l'eventuale adesione o domanda di adesione a regimi internazionali di controllo delle esportazioni riguardanti il trasferimento di armi convenzionali e di beni e tecnologie a duplice uso: le candidature all'adesione all'Unione e il fatto se i beneficiari siano candidati ufficiali o potenziali; la posizione relativa all'ATT (il trattato internazionale sul commercio delle armi, ndr)”.

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